
Gravina (presidente Figc): “Scelta ragionata”. Buffon (capo-delegazione azzurro): “Come tecnico si è evoluto”
È cominciata ufficialmente l’avventura di Gennaro Gattuso sulla panchina della Nazionale. L’ex centrocampista, campione del mondo con la maglia azzurra nel 2006 in Germania, si è presentato in conferenza stampa come nuovo commissario tecnico dopo l’esonero di Luciano Spalletti.
“Tornare al Mondiale per il nostro calcio è fondamentale”, ha dichiarato, “Mi aspetta un lavoro difficile, ma nella vita di facile non c’è nulla”. Sulla presunta mancanza di talenti nel calcio italiano Gattuso ha affermato che “i giocatori ci sono, serve metterli nelle condizioni di dare il loro meglio”, aggiungendo che il nuovo ruolo “è un sogno che si avvera. C’è poco da fare e tanto da lavorare”. “Il concetto fondamentale per la mia Italia”, ha poi sottolineato, “deve essere famiglia. Ci serve ritrovare l’entusiasmo e l’unità nei momenti difficili. Serve lo spirito di gruppo che è sempre stata la caratteristica dell’azzurro. Andare al Mondiale per me è una convinzione. Abbiamo una squadra per farlo. Una squadra, non singoli”. Sulla gestione di eventuali ‘no’ alla maglia azzurra Gattuso è stato chiaro: “A Buffon e Gravina ho chiesto che anche chi non sta benissimo deve restare a Coverciano se è convocato, abbiamo tutto per gestire i giocatori. Dobbiamo fare così se vogliamo essere credibili e non creare delle scuse o precedenti”. Il neo-commissario tecnico ha poi rivelato un retroscena relativo al difensore dell’Inter, Francesco Acerbi, che nell’ultima tornata di convocazioni aveva rifiutato la chiamata a causa di contrasti con l’allora C.T. Spalletti. “Non ho parlato con Acerbi che sta dando tanto al calcio, non è una problematica che ha toccato me”, ha spiegato Gattuso, “Da parte mia, però, ci saranno scelte diverse. Nulla contro di lui, ma tra i 35 che ho chiamato non c’era”.
Gattuso ha poi replicato alle recenti dichiarazioni del presidente del Senato, Ignazio La Russa, che dopo la sua nomina a commissario tecnico aveva detto di non essere d’accordo sul fatto che l’ex centrocampista del Milan fosse un “simbolo” del calcio italiano. “Con La Russa”, ha sottolineato, “non voglio fare alcuna polemica. Spero solo di fargli cambiare idea, di portare l’Italia al Mondiale per fargliela cambiare”.
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, e il capo-delegazione azzurro, Gianluigi Buffon. “Quella di Gattuso”, ha spiegato Gravina, “è stata una scelta ragionata. Ha risposto alla chiamata con lo stesso entusiasmo di quando era giocatore. Ha voluto anteporre il ‘noi’ all’io”. “Ho avuto l’opportunità con Rino di fare tante esperienze da giocatore”, ha invece ricordato Buffon, “poi anche da avversario ho affrontato le squadre che allenava ed erano sempre gare difficili. Poi la sua natura è quella di essere un combattivo e questo nessuno glielo può togliere, ma è anche un signore che allena da dodici anni e ha fatto esperienze in tutta Europa. Ha sentito il desiderio di migliorarsi ed evolversi. Se mettiamo un’etichetta a qualcuno è perché non vogliamo conoscere meglio quella persona”.
Vincenzo Murgolo