Per il premier “la sfida da vincere è quella di andare a cercare i 50enni indecisi che non si sono sottoposti alla profilassi”
Massima flessibilità sui richiami dei vaccini. E’ la linea del Governo di Mario Draghi per dare la possibilità di scelta agli italiani che hanno ricevuto la prima dose di Astrazeneca, che potranno fare il richiamo con un vaccino diverso – Pfizer o Moderna – oppure ricevere la seconda inoculazione ancora con il siero anglo-svedese per la quale il 10% delle persone coinvolte manifesta ancora dubbi. “L’eterologa funziona anche meglio per gli under 60, io sono prenotato martedì”, rassicura il premier – ho più di 70 anni e la prima dose con Astrazeneca ha dato risposta bassa: mi si consiglia di fare l’eterologa. Quindi funziona per me e ancor più per chi ha meno di 70 o 60 anni”. Poi aggiunge: “la cosa peggiore che si può fare è non vaccinarsi o vaccinarsi con una dose sola”. E la dichiarazione è finalizzata anche a non abbassare l’attenzione nei confronti delle varianti che continuano a proliferare, in particolare quella Delta. Per Draghi, la sfida principale non è tanto vaccinare i 12enni o 13enni, “bisogna farlo, per carità, ma bisogna andare a cercare tutti coloro che hanno più di 50 anni e non si sono ancora vaccinati. Questa è la sfida che abbiamo noi da vincere”.
Stefania Losito