Il rave party sul lago di Mezzano, nel Viterbese, che ha raccolto in piena pandemia fino a diecimila persone, prosegue, nonostante la Procura di Viterbo abbia aperto un fascicolo di indagine dopo la morte di un ragazzo di 25 anni avvenuta due giorni fa. Si è immerso nel lago e non è più uscito vivo. Nel fascicolo, coordinato dal procuratore Paolo Auriemma, si procede per morte come conseguenza di altro reato. Il 40% dei giovani sta tornando a casa, ma la musica va avanti. Il party non autorizzato, nelle campagne del comune di Velentano, è arrivato al quinto giorno consecutivo. L’assessore Alessio D’Amato lancia l’allarme, “situazione fuori controllo”, il sindaco Stefano Bigiotti: “Ci sentiamo danneggiati”. Intanto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese segue costantemente l’evolversi della situazione . Le forze di polizia, si apprende da fonti del Viminale, stanno lavorando con grande senso di responsabilità ed equilibrio per ripristinare la legalità nel più breve tempo possibile. “E’ necessario – si sottolinea – lasciar operare le autorità provinciali di pubblica di sicurezza secondo la loro specifica competenza tecnica, professionalità ed esperienza”. Cinque partecipanti sono stati ricoverati al pronto soccorso dell’ospedale della vicina Pitigliano (Grosseto), per gli effetti dell’alcol. Secondo quanto si apprende, quattro sono in coma etilico, un altro giovane avrebbe avuto un infarto. Per le strade ci sarebbe un andirivieni continuo di ambulanze. E una donna avrebbe partorito una bambina. I testimoni: “Cani morti sotto il sole”.
Stefania Losito