In tre interrogatori aveva dichiarato di aver raccolto in carcere la confessione di Antonio Colamonico, accusato dell’omicidio dell’ex amante Bruna Bovino, l’estetista italo-brasiliana di 29 anni uccisa il 12 dicembre 2013 a Mola di Bari, ma ora Domenico Rana, 25enne pregiudicato e aspirante collaboratore di giustizia, ha ritrattato tutto.
In tre diversi interrogatori, resi tra novembre 2020 e aprile di quest’anno, Rana aveva dichiarato di aver raccolto la confessione nel novembre del 2018 durante una co-detenzione insieme a Colamonico. L’uomo gli avrebbe confidato di aver ucciso Bruna Bovino per motivi di gelosia. “Ritratto tutte le mie dichiarazioni”, ha scritto il pregiudicato su un foglio di carta datato 4 giugno 2021 e del quale sono state informate le parti in occasione dell’udienza del processo d’appello-bis sul delitto. La sentenza è attesa nelle prossime ore.
Colamonico deve rispondere di omicidio volontario e incendio doloso, che secondo l’accusa è stato appiccato per cancellare le prove del delitto. Il corpo di Bruna Bovino è stato trovato semi-carbonizzato sul pavimento del centro estetico in cui lavorava dopo essere stata uccisa con 20 colpi di forbici e strangolata. Colamonico è stato condannato a 25 anni di reclusione in primo grado, nel luglio del 2015. In appello, nel novembre del 2018, è stato assolto, ma in seguito la Cassazione ha disposto un nuovo processo di secondo grado. Per lui l’accusa ha chiesto la condanna a 28 anni di reclusione.
Vincenzo Murgolo