Il trattamento di fine mandato per consiglieri e assessori della Regione Puglia, ripristinato con un blitz il 27 luglio scorso, sarà abrogato. La decisione, che secondo le intenzioni della maggioranza sarà ratificata probabilmente la settimana prossima, è arrivata a sorpresa alla vigilia della seduta del Consiglio regionale in cui l’assemblea era stata chiamata ad esprimersi sulla misura. Dopo la presa di posizione del governatore Michele Emiliano e, nelle ultime ore, addirittura del leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, e del segretariato del Partito Democratico, Enrico Letta, tutti contrari, i consiglieri hanno deciso di fare un passo indietro. Solo giovedì scorso la richiesta di abrogazione presentata dalla consigliera di opposizione pentastellata, Antonella Laricchia, era stata respinta dalla settima commissione consiliare che aveva invece deciso non solo di mantenere in vita il trattamento di fine mandato, ma anche di conservare la retroattività dal 2013, innalzando dall’1 al 2% mensile il contributo per ogni consigliere. L’obiettivo del Pd, ha detto il capogruppo regionale Filippo Caracciolo, è di non portare il provvedimento per il momento in aula, anche perchè domani il governatore Emiliano dovrebbe essere assente e di riparlarne in una fase più tranquilla. Anche opposizione però vuole intestarsi l’iniziativa politica del dietro front. Fratelli d’Italia, in una conferemnza convocata nel pomeriggio, ha annunciato che domani in Consiglio presenterà tre emendamenti: uno appunto per l’abrogazione del tfm, uno per la revoca delle recenti nomine di Emiliano nei consigli di amministrazioen di società partecipate, un terzo per eliminare il vitalizio agli ex amministratori regionali condannati per reati contro la pubblica amministrazione.
Mauro Denigris