E’ stata rilasciata dalla giustizia canadese e ha fatto rientro a casa in Cina la figlia del fondatore di Huawei e ad del colosso cinese delle telecomunicazioni, Meng Wanzhou. E’ il risultato di un accordo concluso con gli Usa. Lady Huawei era stata arrestata il primo dicembre 2018 su richiesta di Washington, che l’accusava di aver violato sanzioni all’Iran. “Bentornata a casa” è stato il primo commento di un funzionario cinese, il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian, che lo ha postato sul suo account personale Weibo, la piattaforma di microblogging più popolare in Cina e che è stato rilanciato dai media ufficiali. Come contropartita, Pechino ha rilasciato due cittadini canadesi detenuti dal 2018. “Senza un Paese forte non avrei oggi la mia libertà”, ha commentato Meng Wanzhou. Parlando durante il volo di rientro, avrebbe poi ringraziato anche il Partito comunista e il governo di Pechino. “E’ il brillante rosso cinese che ha acceso il fuoco della fede nel mio cuore, ha illuminato i momenti più bui e mi ha condotto nel lungo viaggio verso casa – ha detto Meng – nonostante tutti i colpi di scena, questo viaggio di ritorno è il più dolce verso casa”.
I due detenuti rilasciati dalla Cina, Michael Kovrig e Michael Spavor sono tornati liberi e sono in volo per il Canada, dopo quasi tre anni di detenzione con l’incriminazione per spionaggio. Sono stati arrestati in Cina il 10 dicembre 2018:
Kovrig e’ un ex diplomatico canadese, e un analista del think-tank International Crisi Group, mentre Spavor è il fondatore di un’organizzazione che facilita i rapporti d’affari e culturali con la Corea del Nord. Spavor è anche stato condannato da un tribunale cinese, il mese scorso, a undici anni di carcere, mentre Kovrig ha lasciato la Cina senza avere ricevuto una condanna.
Kovrig e Spavor sarebbero stati messi in relazione per un caso riguardante foto e video di attrezzature militari cinesi,
classificati come segreti di Stato di secondo livello in Cina, che l’uomo d’affari avrebbe girato all’analista di International Crisis Group tra il 2017 e il 2018. La Cina ha però sempre smentito, fino a oggi, anche l’esistenza di un
collegamento tra i casi dei canadesi e di Wanzhou. “Dopo una incredibilmente difficile disavventura, stanno tornando a casa”, ha annunciato su Twitter il primo ministro canadese, Justin Trudeau.
Stefania Losito