Posizioni ancora distanti in Europa sul pacchetto di sanzioni alla Russia, il sesto dall’inizio della guerra. Al consiglio europeo si cerca l’accordo sull’embargo al petrolio che riguarderà oltre i 2/3 del greggio esportato dalla Russia, ovvero tutto quello in arrivo via mare. Duro attacco del presidente ungherese Orban: la commissione Ue ha presentato il pacchetto “senza avere l’accordo degli stati membri, un modo di fare irresponsabile”.
Le posizioni restano distanti come ammette anche Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione europea, per cui è improbabile che si giunga ad un accordo nelle prossime 48 ore. Intanto, Mosca annuncia di avere distrutto una postazione ucraina “dove i nazionalisti avevano posizionato artiglieria inviata dall’Italia” ma fonti della Difesa smentiscono. Sul campo, le truppe russano avanzano. Nel Donbass è vicina alla resa la città di Severodonetsk dove è stato ucciso un giornalista francese. E da Washington, Biden nega che gli Usa invieranno a Kiev sistemi missilistici che possano raggiungere il territorio russo. Aperture da Putin, che si dice pronto a facilitare l’export dall’Ucraina, e da Erdogan, che dopo un colloquio con Putin, annuncia di voler organizzare a Istanbul un incontro tra Russia, Ucraina e Onu.
Michele Paldera