I messaggi di cordoglio di Mattarella e Papa Francesco
Proseguono le ricerche dei dispersi sul ghiacciaio della Marmolada, dove ieri un enorme seracco si è staccato dalla cima uccidendo almeno 6 alpinisti e ferendone 8. Sono fino ad ora 19 le persone che sono state in qualche modo ‘reclamate’ come assenti in seguito al disastro in Marmolada e dunque salgono a 19 i dispersi.
A Canazei sono arrivati alcuni parenti di vittime e dispersi. Nella camera ardente del palaghiaccio si svolgerà il triste rito del riconoscimento dei corpi. Atteso a breve anche il premier Draghi che farà il punto della situazione con il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, le autorità locali e i soccorritori. Telefonata di cordoglio da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al presidente della provincia di Trento Fugatti.
Arriva anche un Tweet da parte di Papa Francesco: “Preghiamo insieme per le vittime del crollo sul ghiacciaio della Marmolada, e per le loro famiglie. Le tragedie che stiamo vivendo con il cambiamento climatico ci devono spingere a cercare urgentemente nuove vie rispettose delle persone e della natura”.
Per ora i deceduti sono dunque sei, dei quali quattro già identificati. Tra gli otto feriti ci sono due cittadini tedeschi, di 67 e 58 anni, ricoverati negli ospedali dell’ulss Dolomiti. Altri quattro feriti sono ricoverati a Trento: due sono in Rianimazione e due, meno gravi, sono invece in reparto. Una donna di 29 anni di Pergine Valsugana è in Rianimazione, una 51enne di Como non grave è in reparto. Un 27enne di Barbaro Mossano (Vicenza) è stato trasferito dall’ospedale di Cavalese al Santa Chiara di Trento. In condizioni stabili, in reparto, un 33enne di Pergine Valsugana trasferito da Bolzano alla Rianimazione di Trento.
Gli esperti, intanto, parlano di un fenomeno imprevedibile: “In Punta Rocca – ha affermato la Commissione glaciologica della Società alpinistica tridentina – come in tutta la Marmolada, ci sono temperature alte da parecchi giorni. Dopo i primi giorni freddi di maggio, nelle ultime settimane lo zero termico ha ondeggiato tra i 4.500 e i 4.900 metri sottoponendo le montagne e le masse glaciali a forti stress termici. Già domenica erano evidenti i classici fenomeni di ruscellamento a causa della fusione. Non conosciamo le dinamiche del crollo. “
Michela Lopez