L’ex senatore Salvatore Ruggeri si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al giudice per le indagini preliminari di Lecce. L’ex senatore e assessore regionale finito agli arresti domiciliari mercoledì scorso nell’ambito dell’inchiesta giudiziaria Re Artù su presunti intrecci tra politica, affari e sanità, non ha voluto rispondere alle domande. Stesso atteggiamento processuale anche da parte di Antonio Renna, all’epoca dei fatti commissario unico del Consorzio di bonifica Ugento Li Foggi e Stornara-Tara, incarico revocato oggi dalla giunta regionale pugliese. In carica come consigliere comunale ad Alliste, era stato sospeso dalla Prefettura. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere anche Mario Romano, ex consigliere regionale, e il figlio Massimiliano, accusati di aver venduto posti di lavoro. Mario Romano è stato sospeso dal Prefetto dalla carica di consigliere comunale a Matino in ottemperanza della Legge Severino. E’ stato rinviato invece per motivi di salute l’interrogatorio di Emanuele Maggiulli, all’epoca dei fatti responsabile dell’area tecnica del Comune di Otranto.
Insieme a Ruggeri si trovano tutti agli arresti domiciliari. Gli interrogatori proseguiranno domani con gli altri indagati
nei confronti dei quali il gip ha disposto misure coercitive più lievi, tra cui l’ex direttore generale dimissionario dell’Asl leccese, Rodolfo Rollo.
Stefania Losito