L’istruttoria del sindaco del Comune di Salice Salentino non ha condotto ad alcuna disponibilità delle donne ad assumere l’incarico di assessore. La giunta comunale, composta da un solo assessore donna, è dunque legittima. Lo hanno deciso i giudici del Tar di Lecce, che hanno respinto il ricorso presentato dai consiglieri di opposizione del comune salentino, ritenendo legittimo l’operato del sindaco, Cosimo Leuzzi, che lo scorso 28 giugno aveva nominato quattro assessori, tra cui una sola donna, invece che due, sostenendo di non aver individuato altre donne disponibili ad assumere l’incarico di assessore, nonostante le ricerche svolte e il gran numero di donne appositamente interpellate. La nomina della giunta era stata impugnata dai consiglieri di opposizione e dai candidati nelle liste avversarie che avevano quindi chiesto al Tar l’annullamento per violazione della normativa sulle pari opportunità e in particolare per violazione dell’art. 1, comma 137, della Legge n.56/14, secondo cui “nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%, con arrotondamento aritmetico”.
Il Tar di Lecce, accogliendo le tesi dell’Avv. Alessandra Cursi, difensore del Comune di Salice, ha respinto il ricorso proposto, ritenendo legittimo l’operato del sindaco e la composizione della giunta comunale in quanto “l’istruttoria svolta dal sindaco, estesa a un cospicuo numero di donne, consigliere di maggioranza e/o elettrici del Comune di Salice e di altri enti locali, non conduceva ad alcuna concreta disponibilità all’assunzione dell’incarico”.
Stefania Losito