Sono nove gli italiani uccisi dai terroristi dell’Isis nel ristorante a Dacca. Le vittime sono: Nadia Benedetti, imprenditrice tessile, di Viterbo; Cristian Rossi, di 47 anni, manager, di Feletto Umberto (Ud); Marco Tondat, imprenditore tessile, di Cordovado (Pordenone); Adele Puglisi, imprenditrice, della provincia di Catania; Claudia D’Antona, di Torino, imprenditrice, da oltre 20 anni in Bangladesh; Simona Monti, di 33 anni, di Magliano Sabina (Rieti), che doveva rientrare in Italia perché incinta di alcune settimane; Vincenzo D’Allestro, 46 anni, di Piedimonte Matese, ma trasferitosi ad Acerra; Maria Riboli, originaria di Alzano Lombardo, mamma di una bambina di tre anni, Claudio Cappelli, 45 anni di Vedano al Lambro (Monza). Il bilancio potrebbe ancora crescere se la Farnesina accerterà una decima vittima.
Gianni Boschetti, marito di Claudia D’Antona, era riuscito a fuggire, ed è stato lui ha rivelare quanti italiani erano nel locale. La moglie invece non ce l’ha fatta: Claudia era una volontaria della Croce Verde e partecipò ai soccorsi nell’Irpinia devastata dal terremoto. Tutti gli italiani operavano nel settore del tessile.
Secondo alcuni testimoni le vittime sarebbero state sgozzate dai terroristi e alcune anche torturate. Si è salvato solo chi ha dimostrato di conoscere il Corano.
Le salme rientreranno con un aereo militare già partito per il Bangladesh. “Non abbiamo nessuna intenzione di darla vinta a chi vuole la distruzione dei nostri valori l’Italia non arretra”, ha detto il premier Renzi.
Maurizio Angelillo