“Ci vuole più Europa sul fronte sud, da soli non possiamo gestire un flusso con dimensioni ormai ingestibili. Occorre che l’Europa realizzi con urgenza un quadro di cooperazione multilaterale, con un incisivo contrasto ai flussi illegali. Tassello indispensabile è l’europeizzazione nella gestione dei rimpatri”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento ai Med Dialogues. La presidente del Consiglio, che ha partecipato alla cerimonia di chiusura della conferenza, ha sottolineato le difficoltà riguardanti i migranti. “Con oltre 94mila arrivi dall’inizio di quest’anno- ha proseguito- l’Italia insieme agli altri Paesi di primo ingresso, sta sostenendo l’onere maggiore nella protezione delle frontiere esterne europee di fronte al traffico di esseri umani nel Mediterraneo”.
Nel suo discorso la premier ha ribadito l’idea di un piano Mattei per l’Africa, ossia un piano che, ispirato alla figura di Enrico Mattei, “abbia una postura non predatoria nei confronti delle altre nazioni ma invece collaborativa, rispettosa dei rispettivi interessi, fondata su uno sviluppo capace di rafforzare le potenzialità di ciascuno”.
“Chiediamo – ha affermato – che l’Unione europea rilanci l’effettiva attuazione degli impegni presi, attraverso la cooperazione migratoria con i partner dell’Africa e del Mediterraneo che devono essere maggiormente coinvolti nel contrasto a traffico esseri umani”.
Meloni ha poi parlato della “libertà religiosa”, la tutela delle “minoranze” e l’importanza di “combattere il radicalismo islamista”: “Non possiamo fingere di non vedere quanto sta avvenendo in questi mesi alle donne e ai giovani in Iran”, ha detto la premier in un passaggio del suo discorso. “L’Italia – ha concluso – è al fianco delle minoranze religiose vittime di attacchi, violenze e discriminazioni in ogni parte del mondo e sostiene gli sforzi dei nostri partner nel Mediterraneo allargato affinchè queste comunità vengano protette”.
Michela Lopez