L’incontro sull’ex Ilva di Taranto tenutosi a Roma, alla presenza delle parti sociali, del ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, e dell’ad di Arcelor Mittal, Lucia Morselli, potrebbe segnare una svolta nella produzione d’acciaio in Italia. All’uscita, sono stati quasi tutti convinti dai programmi prospettati, ad esclusione di una parte dei sindacati, contro cui si è scagliato il sindaco del capoluogo ionico, Rinaldo Melucci, parlando di visione arcaica. Anche i lavoratori, in presidio all’esterno del Mise, sono scettici.
La Morselli ha messo sul tavolo i progressi compiuti e che hanno reso l’area a caldo dello stabilimento la più pulita d’Europa, se non del mondo. Si è discusso anche di progetti che potrebbero rilanciare il siderurgico: la costruzione di un rigassificatore galleggiante; un cementificio in vista della ricostruzione dell’est Europa; e un impianto per dissalare l’acqua, risparmiando quella dei fiumi. Ma la priorità è il rifacimento dell’Altoforno 5.
Il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci è ottimista sulle possibilità che il governo accolga tutte le richieste per conciliare l’attività della fabbrica con le esigenze sanitarie e ambientali. Il mese prossimo Arcelor Mittal presenterà un cronoprogramma e la fase esecutiva entrerà nel vivo.
Michele Paldera