È salito a oltre 33mila il numero delle vittime della scossa di terremoto registrata lunedì in Siria e Turchia. I funzionari e i medici hanno riferito che 29.605 persone sono morte in Turchia e 3574 in Siria a causa della scossa di magnitudo 7.8. Oltre 2000 persone ricoverate negli ospedali di Istanbul sono state dimesse oggi. Per altre 1212 continuano invece le cure.
Intanto sono 113 i mandati d’arresto emessi dalle autorità turche in relazione alla costruzione degli edifici crollati. La polizia ha già arrestato almeno 12 persone, inclusi imprenditori edili. Secondo alcuni critici si tratta di un tentativo di deviare la colpa del disastro, dato che gli esperti avevano avvertito da tempo che molti nuovi edifici non erano sicuri. La Bbc ha invece riferito che le politiche governative hanno consentito “amnistie” per i costruttori che non hanno rispettato le norme edilizie, anche in aree a rischio sismico, nel tentativo di innescare un boom del settore. “Seguiremo meticolosamente la vicenda fino alla conclusione del necessario processo giudiziario, soprattutto per gli edifici che hanno subìto danni ingenti e causato morti e feriti”, ha affermato il vicepresidente turco Fuat Oktay. Secondo il ministro dell’Ambiente, Murat Kurum, “sulla base di una prima valutazione di oltre 170mila edifici, 24.921 sono crollati o sono stati pesantemente danneggiati” dal sisma.
Vincenzo Murgolo