L’ex attaccante era stato coinvolto nel calcioscommesse, ma assolto in sede penale
Beppe Signori potrà tornare a lavorare nel mondo del calcio. Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, ha firmato la grazia per l’ex attaccante di Foggia e Lazio, radiato dalla giustizia sportiva per l’inchiesta sul calcioscommesse risalente al 2011, ma recentemente assolto in sede penale.
L’inchiesta, l’arresto e la condanna sportiva – Il 1 giugno del 2011 Signori è stato arrestato dalla polizia nell’ambito dell’indagine condotta dalla Procura di Cremona su alcune partite combinate. Per lui sono stati disposti gli arresti domiciliari, revocati due settimane più tardi. Il 9 agosto la Commissione Disciplinare, primo grado della giustizia sportiva, lo ha condannato a cinque anni di squalifica con preclusione da qualsiasi categoria o rango della Federcalcio. Un verdetto confermato il 26 aprile 2012 dal Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport, ultimo grado dell’ordinamento sportivo. In sede penale Signori è stato rinviato a giudizio nel 2015 insieme ad altri 103 indagati. Il 23 febbraio 2021 il tribunale di Piacenza, chiamato a pronunciarsi sul filone dell’inchiesta riguardante la presunta combine della partita Piacenza-Padova, lo ha assolto. Il 30 marzo il tribunale di Modena lo ha assolto riguardo all’accusa di combine delle partite Modena-Sassuolo e Modena-Siena del 2011. Una sentenza contro cui l’accusa non ha fatto appello.
Numeri da campione – Esploso nel Foggia di Zeman, Signori ha totalizzato 188 reti in Serie A, diventando il nono marcatore di sempre nella storia della massima serie. Nel 1993, nel 1994 e nel 1996 si è laureato capocannoniere del campionato con la maglia della Lazio e oggi è il terzo marcatore di sempre del club romano con 127 gol, dietro Silvio Piola e Ciro Immobile. Con la Nazionale ha totalizzato 28 presenze, prendendo parte al Mondiale americano del 1994.
Vincenzo Murgolo