Stop alla conferma del quasi ex ministro, Raffaele Fitto, come commissario e vicepresidente della Commissione Ue. La decisione verrà maturata nelle prossime ore, o forse addirittura giorni, dopo le polemiche dei gruppi liberali, verdi, e di sinistra che hanno accusato la sua appartenenza ad un partito considerato antieuropeista. Gli oppositori hanno ricordato i voti di FdI contro Ursula von der Leyen e, nella scorsa legislatura, quello dello stesso Fitto contro il Recovery Fund su cui il ministro salentino spiega, nell’audizione, di aver cambiato idea.
Se il partito democratico dall’italia ha apprezzato la leale collaborazione di fitto con sindaci e presidenti di regione, come decaro e bonaccini, a bruxelles, l’eurodeputato del Pd, Brando Benifei, chiarisce la posizione del gruppo socialisti e democratici in Ue, di cui il pd fa parte: l’audizione di fitto è stata discreta, nulla osta alla carica di commissario ma non può avere la vicepresidenza, questo sarebbe un problema politico, spiega, “perché lo farebbe in rappresentanza della famiglia ultranazionalista, contraria alla protezione dello stato di diritto e favorevole al diritto di veto”: “questa la posizione del gruppo dei socialisti e democratici – ribadisce Benifei – senza il quale la commissione non ha i voti per essere approvata”.
Il vicepresidente esecutivo designato per la Coesione e le riforme, nella sua audizione, ha tenuto un discorso di respiro quasi progressista: “L’Europa è la nostra casa, dal design unico e unita nella diversità”, ha detto. Poi, sul Green Deal: “Condivido la linea della Presidente “. Fitto ha insistito sull’idea che la sua vicepresidenza non è legata al partito: “Voglio essere chiaro – ha detto – non sono qui per rappresentare un partito, né uno Stato: sono qui per affermare il mio impegno per l’Europa”.
Ma l’audizione non ha spento le polemiche, per cui toccherà alla von der Leyen mediare la conferma anche per evitare che Giorgia Meloni, che non gradirebbe un “demansionamento” di Fitto, potrebbe mettere a rischio il secondo mandato della presidente stessa.
Dunque, un rinvio “a data da destinarsi”, spiegano i coordinatori della Commissione Affari regionali dell’Eurocamera, sia per la valutazione di Fitto come vicepresidente che per quella degli altri cinque vicepresidenti esecutivi, come preferisce la presidente per raccogliere voti e unire tutte le posizioni utili per il voto.
Stefania Losito
(credits: foto in copertina dal sito del Parlamento europeo)