Pd e M5S vogliono andare al voto in Senato, Salvini e Renzi cercano una mediazione
È lotta intestina nella maggioranza del governo Draghi sull’approvazione del ddl Zan, nato per combattere omofobia e transfobia. In pratica si tratta di un’estensione della legge Mancino, che già punisce le discriminazioni basate su razza, religione e nazionalità.
Gli oggetti del contendere sono gli articoli 1, 4 e 7 del ddl Zan che contengono, rispettivamente, il concetto di ideologia di genere, la libera espressione e l’istituzione di una Giornata nazionale, il 17 maggio, con appuntamenti da organizzare anche nelle scuole.
Italia Viva ha chiesto di effettuare delle modifiche per trovare una mediazione e venire incontro alla destra. Solo così, ha spiegato Renzi, il ddl può passare al Senato, altrimenti verrà affossato. I renziani vogliono rispolverare la proposta di Scalfarotto del 2018 che estendeva semplicemente la legge Mancino alle discriminazioni basate sull’identità sessuale, l’omofobia e la transfobia. Sarebbero eliminati di peso, dunque, gli articoli 1 e 4. Per il 7 solo una modifica: rispettare il principio di autonomia degli istituti scolastici riguardo la scelta di organizzare o meno eventi durante l’eventuale Giornata nazionale del 17 maggio.
In tutto questo è intervenuto anche Salvini che, a quanto pare, non chiude totalmente la porta al ddl, ma chiede anche lui una mediazione per risolvere la questione. In realtà il centrodestra punta sulla proposta a firma proprio di Salvini e della senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli: appena tre articoli, a differenza dei 10 del ddl Zan, che modificherebbero l’articolo 61 del Codice penale introducendo, tra le aggravanti comuni, anche quelle di «aver agito in ragione dell’origine etnica, credo religioso, nazionalità, sesso, orientamento sessuale, disabilità, nonché nei confronti dei soggetti» in condizione di particolare vulnerabilità. Quindi nessuna tutela contro i crimini d’odio, ma solo l’aggiunta di alcune aggravanti a reati comuni.
Salvini ha parlato di un testo che aumenta le pene per chi discrimina o aggredisce due ragazzi o due ragazze che si amano. In realtà l’aumento di pena, con la proposta Ronzulli, sarebbe di un terzo, con la legge Mancino o il ddl Zan, sarebbe della metà.
“Se togliamo l’ideologia, il coinvolgimento dei bambini e l’attacco alla libertà di pensiero, intervenendo sugli articoli 1, 4 e 7, finalmente si smette di litigare e si approva una norma di protezione e civiltà” ha detto Salvini.
Il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle sono sempre più intenzionati a non mediare e ad andare direttamente al voto al Senato, anche segreto. Hanno chiesto, però, a Italia Viva di non cadere nel “tranello” della Lega e di votare a favore del ddl Zan, proprio come hanno fatto alla Camera.
Gianvito Magistà