Più “decoro” e “dignità” nell’abbigliamento di chi entra a Montecitorio. Arriva il via libera dell’Aula della Camera a due ordini del giorno allegati al bilancio interno sul dress code, di cui uno a firma del lucano Salvatore Caiata di FdI. Inizialmente caiata aveva chiesto di mettere al bando le scarpe da ginnastica e di prevedere l’obbligo della cravatta. Il testo finale, invece, modificato, prevede un generico invito a “valutare l’opportunità” di introdurre regole per un abbigliamento “consono al decoro”.
Gli odg impegnano l’ufficio di presidenza e i questori a valutare l’introduzione di specifiche disposizioni perché l’abbigliamento di parlamentari, dipendenti e visitatori sia consono al rispetto della dignità e del decoro dell’istituzione. L’odg è stato approvato con 181 voti a favore e 100 contrari.
Le regole vigenti, al momento, sono l’obbligo della cravatta a Palazzo Madama, sede del Senato, a Montecitorio basta una giacca. Nelle tribune delle Camere sono vietati i cappelli.
Niente, finora, dress code per le donne, ma se n’è già discusso più volte. Il quotidiano Il Sole 24Ore ha ricordato che qualche anno fa, pre-covid, il deputato meloniano Mollicone aveva pubblicato su Facebook un post titolato “Benvenuti a Montecitorio Beach”, criticando le scelte di stile di alcune colleghe, secondo lui non abbastanza decorose . E l’anno scorso, una giornalista del quotidiano Domani era stata scortata all’uscita da una funzionaria di Montecitorio perché indossava un abito senza maniche. Infrangendo nessuna regola, però, non essendoci un codice al femminile. E poi erano arrivate le scuse dalla vicepresidente Spadoni.