È il 77esimo giorno di guerra in Ucraina. La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha annunciato che i contatti tra Russia e Ucraina nella sfera dei colloqui procedono e “sono in corso”. In un messaggio al capo della Repubblica Popolare di Donetsk Denis Pushilin, Putin si è detto intanto “fiducioso” nella vittoria. Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov ha affermato che la Russia non vuole una guerra in Europa e ha sottolineato: “Speriamo e ci aspettiamo che la finalizzazione della nostra operazione militare contribuisca a fermare i tentativi dell’Occidente di minare il diritto internazionale e di ignorare e violare i principi della Carta delle Nazioni Unite, compreso il principio dell’uguaglianza sovrana degli Stati. Inoltre, costringerà l’Occidente a smettere di spingere per un cosiddetto ordine mondiale unipolare dominato dagli Stati Uniti e dai suoi alleati”.
Intanto continuano gli attacchi dei militari russi: hanno sparato su un istituto per bambini con disabilità che hanno bisogno di sostegno nella regione di Lugansk. Lo rende noto il capo dell’amministrazione militare regionale Sergiy Gaidai. Il gasdotto principale di Sieiverodonetsk è stato danneggiato, la città è senza gas e in blackout. Una parte di alcune unità militari ucraine cacciate dall’esercito russo da Rubizhne, nel Donbass, è bloccata nell’impianto chimico di Zarya. Secondo Kiev, l’esercito russo sta attaccando in maniera maggiore nelle direzioni di Slobozhansky e Donetsk, cercando di prendere piede nella direzione di Kryvyi Rih, nel Sud.
La tensione sul gas russo si è alzata ieri, dopo che l’operatore del sistema del gas ucraino ha annunciato che da oggi alle 7 sarebbero stati interrotti i flussi russi attraverso il punto di ingresso di Sokhranivka. In Italia non si registra nessun rallentamento. È quanto si evince dati pubblicati sul sito di Snam. Al momento i flussi a Tarvisio sono in diminuzione rispetto a ieri, ma sono compensati da maggior afflusso a Passo Gries (da Nord), grazie all’interconnessione delle reti e alle varie fonti di importazione. Il sistema è dunque bilanciato e la domanda è soddisfatta.
Intanto questa mattina, al termine dell’udienza generale in Piazza San Pietro, Papa Francesco ha incontrato e salutato Katarina e Yulia, mogli di due ufficiali del Battaglione Azov, l’unità militare ucraina asserragliata nell’acciaieria Azovstal di Mariupol. Le due donne avevano scritto nei giorni scorsi al Pontefice e a sorpresa è arrivato loro ieri l’invito per l’incontro in udienza. “Speriamo che questo incontro ci dia una chance per salvare le loro vite”, hanno commentato.
Michela Lopez