Oltre 540mila gli studenti italiani che da oggi saranno impegnati negli esami
Al via da oggi gli esami di maturità per oltre 540mila studenti italiani. Per il secondo anno consecutivo le modalità di svolgimento della prova finale del percorso scolastico sono state modificate a causa delle regole anti-Covid dopo un anno scolastico che i ragazzi hanno vissuto prevalentemente a distanza.
Le commissioni su tutto il territorio nazionale saranno 13.349 per un totale di 26.547 classi coinvolte. Gli studenti ammessi, secondo dati del ministero dell’Istruzione, sono il 96,2% del totale.
L’esame prevede un colloquio orale che partirà dalla discussione di un elaborato, il cui argomento è stato assegnato dai consigli di classe, per poi proseguire con la discussione di un testo di letteratura italiana già studiato durante il percorso scolastico. Ci sarà spazio anche per l’esposizione dell’esperienza svolta nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. La durata del colloquio sarà di circa un’ora. Il credito scolastico sarà attribuito fino a un massimo di 60 punti, di cui fino a 18 per la classe terza, fino a 20 per la quarta e fino a 22 per la quinta. Con l’orale verranno assegnati fino a 40 punti. La valutazione finale sarà espressa in centesimi e sarà possibile ottenere la lode.
Un momento della vita che, come l’anno scorso, sarà diverso da come i ragazzi lo avevano immaginato all’inizio del percorso scolastico. Ma il fascino e il carico di emozioni della notte prima degli esami, per loro, resterà sicuramente invariato.
“È un momento importante per la vostra vita”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, rivolgendosi ai ragazzi. “Non verrete bollati come quelli del Covid, misurate voi stessi”, ha aggiunto, “Cosa succederà in futuro lo vedremo senza pregiudizi”. Sulle misure allo studio del governo Bianchi è stato chiaro: “Dobbiamo mantenere i licei, ampliare il numero di coloro che vanno agli istituti tecnici professionali superiori e alle università. Dobbiamo portare di più i ragazzi a scuola e sviluppare la formazione permanente, anche gli adulti devono continuare a studiare”.
Vincenzo Murgolo