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Meloni a Budapest da Orban: “I migranti non risolvono il declino demografico, serve difendere la famiglia”

“Ci sono nazioni più ricche dove nascono meno bambini, dobbiamo mobilitare le risorse per sostenere la famiglia così com’è, l’Ungheria dà un esempio perfetto”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo al Budapest Demographic Summit. “Anche il Papa lo ha detto nella sua visita pastorale – ha aggiunto – L’esempio dell’Ungheria dimostra che le cose possono cambiare se abbiamo il coraggio di fare le scelte e gli investimenti
necessari. In Ungheria si è riusciti a fermare la tendenza in calo della natalità, sono aumentati i posti di lavoro, e anche
l’occupazione femminile”. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è a Budapest accompagnata dal ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, ed è stata accolta dalla presidente dell’Ungheria, Katalin Novak.

Serve “una grande battaglia per difendere le famiglie, significa difendere l’identità, difendere Dio e tutte le cose che hanno costruito la nostra civiltà”, ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo al summit. Quanto accaduto nel mondo sovietico è un monito a non ripetere quell’esperimento, lo Stato che si sostituisce alle famiglie. La rivoluzione del ’56 non era solo contro un potere straniero ma contro chi cercava di distruggere le basi dell’identità delle persone. Nessuna propaganda di oggi può strappare quelle pagine dalla storia. Lo vediamo anche in Ucraina, non possiamo accettare queste cose”.

 “Spesso in maniera strumentale si sostiene che la migrazione contribuirà alla crescita delle nostre popolazioni. Io non sono d’accordo con questa narrazione – ha chiarito dal palco la premier italiana – sono convinta che le grandi nazioni devono prendersi la responsabilità di costruire il proprio futuro. I migranti, se pienamente integrati, possono dare un contributo ma dobbiamo essere più responsabili per noi, come cittadini europei, trovando soluzioni alle crisi del sistema europeo: il declino della popolazione non è un destino, è una scelta. E non è la scelta a cui guardiamo”.

“Quella demografica – prosegue la presidente del Consiglio – non è solo una delle tante questioni della nostra nazione, è ‘la’ questione. Non penso di esagerare dicendo che serve il coraggio di dire che le proiezioni del futuro sono molto preoccupanti”. Secondo Meloni in questi anni “è venuto fuori un sentimento anti-familiare”. 

Novak, nel suo intervento, ha sottolineato che “la lotta di liberazione portata avanti dalle famiglie in Ungheria non è tata vana: il numero di matrimoni è raddoppiato in 10 anni, i divorzi sono in calo, c’è l’aumento più forte in Europa della propensione ad avere figli. Ma la lotta di liberazione combattuta dalle famiglie non è finita: sono pronte a continuare se hanno la sensazione che il futuro è in pericolo. E il loro futuro è in pericolo”.
Per la presidente ungherese, “se non ci sono figli non c’è futuro: prendersi cura della terra ha senso solo se abbiamo
figli e nipoti a cui trasmetterla”. Quindi ha indicato le 12 rivendicazioni della “lotta di liberazione delle famiglie”, fra
cui “la libertà di educazione dei figli, perché non c’ posto per alcun tipo di ideologia. Chi nasce bambina deve poter crescere come ragazza, femmina, e chi nasce bambino deve poter crescere come maschio e ragazzo. Serve una rappresentanza delle famiglie ungheresi in patria e all’estero, l’Ungheria non deve dare consenso a decisioni contro le famiglie. Vogliamo opportunità dignitose per chi ha figli, chi ne ha non deve poter star peggio di chi sceglie di non avere prole. Non ci deve essere – ha continuato – alcun ostacolo finanziario ad avere figli: le famiglie devono poterne avere quanti ne desiderano. Dobbiamo avere libertà di scelta reale per le donne, non si può dover rinunciare ai figli per il lavoro né viceversa. E aiutiamo i giovani ad avere una casa”.

 “Ho sempre contestato quando gli uomini sostenevano che l’aumento di bambini toglierebbe le donne dal lavoro, l’esempio ungherese dimostra il contrario. Non ho molto tempo per fare tutto, ma sono diventata più forte dopo la
nascita della mia bambina. I bambini rendono più forti le donne anche nel lavoro”, ha detto Meloni nel suo discorso Meloni.

Il premier ungherese, Viktor Orban, intervenendo al Budapest Demographic Summit, rivolgendosi alla premier Giorgia Meloni seduta in platea, ha detto :”Sono passati due anni dall’ultima edizione di questo summit. Abbiamo visto tutto e di più, il mondo è cambiato, siamo all’ombra di una guerra. Ma sono successe anche cose importanti e buone, Meloni e la destra italiana hanno vinto le elezioni in Italia, è fantastico. Qua a Budapest mai si sarebbe creduto che in Italia ci sarebbe stato un governo patriottico e pro-famiglie”. Lo ha detto “Il futuro dell’Europa sta nella famiglia, e cito Meloni
quando disse che è importante che un bambino abbia una madre e un padre. Ai nostri fratelli d’Italia diciamo avanti ragazzi”, ha aggiunto Orban.

Meloni e Novak si sono intrattenute in un salone del museo, prima di intervenire al panel Family is the key to security,
assieme al primo ministro ungherese, Viktor Orban, il presidente della Bulgaria, Rumen Radev, e al vice presidente della
Tanzania, Philip Isdor Mpango. Dopo uno spettacolo di balli folcloristici, i lavori sono stati aperti dalla benedizione dei vertici delle chiese di Ungheria, quella ortodossa siriaca, quella cattolica, quella riformata protestante, quella evangelica-luterana e la congregazione ebraica. Poi l’incontro tra Meloni e Orban negli uffici del primo ministro ungherese, la Karmelita Kolostor. I due si sono salutati con un abbraccio.

Stefania Losito

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