Incassata la vittoria e festeggiata la figlia Gigì come annunciato, Giorgia Meloni inizia a mettere mano alla squadra di governo, pianificando le priorità, a partire da Economia ed Esteri. E incontra Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, nella sede di via della Scrofa. Per Salvini, al momento non convocato nonostante le rassicurazioni della Meloni di coinvolgere il più possibile tutti gli alleati, sembra sia venuto meno il ritorno all’Interno, tra i ministeri, mentre si affaccia l’ipotesi Economia. E non si esclude la carica di vicepremier (con o senza deleghe) che potrebbe disinnescare malumori nella Lega, che intanto lo ha blindato nel Consiglio federale. E conferirebbe al leader del Carroccio un incarico più politico che operativo. Ma potrebbe essere affiancato da qualcun altro. Tajani, invece, potrebbe ottenere il ministero degli Esteri o la presidenza di una Camera. Per quanto riguarda l’altra Camera, invece, la Meloni starebbe pensando di affidarla all’opposizione. Intanto sono almeno tre i pugliesi che potrebbero entrare nel governo. Secondo il toto-ministeri, il forzista Francesco Paolo Sisto, sottosegretario alla Giustizia uscente, e Rossano Sasso, leghista, già sottosegretario all’Istruzione, potrebbero confermare le loro poltrone. Per la guida del ministero, invece, Sisto dovrebbe vedersela con la leghista Bongiorno e il FdI Carlo Nordio. Il dicastero dell’Istruzione, invece, potrebbe andare sotto la guida della parlamentare eletta in Puglia Licia Ronzulli. E nella squadra di governo entrerebbe anche il politico salentino di Fratelli d’Italia Raffaele Fitto, che rivestirebbe un ruolo nel ministero degli Affari europei, grazie ai rapporti consolidati anche in Ue in questi anni con il mandato da europarlamentare. Il barese Marcello Gemmato potrebbe avere invece un posto di governo nella Sanità, essendo responsabile nazionale di FdI proprio in quel settore.
Da discutere, però, con calma, le presidenze di Senato e Camera, e i tecnici che potrebbero essere chiamati a dare il loro contributo alla nuova formazione di Governo. Le trattative sono soltanto all’inizio. Intanto la futura premier avrebbe incassato l’ok di Mario Draghi a fare da garante, ma a tre condizioni: sostegno all’Ucraina, rispetto dell’Alleanza atlantica e nessuno scostamento di bilancio. E magari una legge di bilancio scritta a quattro mani proprio con l’ex numero uno della Bce che, si vocifera, a giugno prossimo potrebbe diventare proprio il segretario generale della Nato. E Guido Crosetto non avrebbe escluso per Draghi incarichi internazionali.
Stefania Losito