Il ministro dell’Istruzione Valditara aveva chiesto per oggi alle 11 un minuto di silenzio in tutti gli istituti scolastici d’Italia per le donne vittime di violenze. Ma i movimenti studenteschi rilanciano e chiamano a “una giornata
di rabbia contro ogni femminicidio” dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin, 22enne veneziana, per mano dell’ex fidanzato arrestato in Germania dopo una fuga di 8 giorni.
Sit-in, flash mob, cortei, silenzio, licei occupati: l’Italia si mobilita. Le iniziative precedono le grandi manifestazioni in programma per sabato prossimo, nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, istituita dall’Onu.
Valditara domani presenterà le Linee guida del progetto contro la violenza di genere. Ma agli studenti di Roma non basta. “(Oggi, ndr) Faremo rumore nelle scuole di tutta Italia. Bruciate tutto”, si legge nel post di Roma scuole in lotta. Il movimento Osa promuove per oggi “una giornata di rabbia” nelle scuole e nelle università. Sempre a Roma occupato il liceo Machiavelli “per Giulia e contro ogni femminicidio. Mai più vittime”, lo slogan.
Fermento anche nelle università: Giulia frequentava la facoltà di Ingegneria all’ateneo di Padova. E lì, nel ‘suo’ cortile, centinaia di studenti si sono radunati ieri mattina per un flash mob rumoroso contro i femminicidi, mentre nelle aule
l’inizio delle lezioni è stato introdotto da un minuto di silenzio.
La Crui, la Conferenza dei rettori, si è impegnata “a sviluppare con decisione nelle Università tutte le iniziative volte a promuovere il rispetto della persona e fermare la violenza contro le donne. Educandoci in concreto ad una cultura
e a comportamenti finalmente per tutti responsabili e coerenti”. Il rettore di Bologna, Giovanni Molari, ha chiesto di osservare un minuto di silenzio all’inizio di lezioni, sedute di laurea e riunioni istituzionali, per l’intera durata di questa settimana ed ha sollecitato ad avviare durante le lezioni, “confronti liberi e aperti sui temi della violenza di genere”. I viali della Sapienza di Roma sono stati attraversati ieri da un corteo organizzato da Sinistra universitaria: in testa il manifesto con su scritto “Se domani non torno, distruggi tutto”.
Sempre ieri mattina, a Venezia, flash mob a piazzale Roma organizzato con volantinaggio e slogan da un gruppetto di giovani del comitato “Pandora”. “Basta morti per femminicidio – dicono – sono già 105 le donne uccise quest’anno, bisogna cambiare”. Il Consiglio comunale di Milano ha ricordato con un minuto di silenzio Giulia: alla fine i consiglieri hanno letto i nomi e la data di morte delle 105 donne che sono state vittime di femminicidio dall’inizio dell’anno. Iniziativa analoga a Torino. Il clou delle mobilitazione è in programma sabato, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Gli appuntamenti nazionali, informa il movimento Non una di meno, saranno due: a Roma e Messina, con cortei che partiranno rispettivamente dal Circo Massimo e da largo Seggiola. “Scendiamo in piazza anche per Giulia Cecchettin”, spiegano i promotori.
Stefania Losito