Il gas continua a essere oggetto di scontro tra Unione Europea e Russia. Per il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, “i problemi con le forniture di gas all’Europa attraverso il Nord Stream continueranno fino alla revoca delle sanzioni”, che “impediscono la manutenzione del gasdotto”. “Sono queste sanzioni che gli Stati occidentali hanno imposto”, ha aggiunto Peskov, “che hanno portato la situazione a quello che stiamo vedendo ora”. A preoccupare nella giornata di oggi è stato ancora una volta il prezzo, schizzato a 290 euro per poi ripiegare a 245. Una situazione che ha comunque determinato una chiusura in calo delle Borse europee.
Quella di oggi è stata anche la giornata dello scontro diplomatico tra l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Josep Borrell, e il Cremlino. In un discorso a distanza alla Conferenza Interparlamentare di Praga, parlando della risposta all’aggressione russa in Ucraina, Borrell ha definito le autorità di Mosca un “regime fascista”. “Il mio compito”, ha spiegato, “è più modesto ed è quello di aiutare l’Ucraina in modo unito e continuare le discussioni con gli attori internazionali per applicare le sanzioni adottate”. Dura la replica del Cremlino, affidata nuovamente al portavoce Peskov. “Borrell”, ha sottolineato, “si è completamente annullato come diplomatico”. Dal presidente francese, Emmanuel Macron, è arrivato però un invito alla sobrietà insieme all’annuncio di un patto con la Germania sullo scambio di gas ed elettricità.
Vincenzo Murgolo