A Roma è andata in scena la commemorazione del decennale della scomparsa di Pietro Mennea, il grande campione originario di Barletta, oro olimpico a Mosca ‘80.
“Vedendo quel 19″72 di Mennea nei 200 metri a Città del Messico penso che sia la più grande impresa sportiva italiana di tutti i tempi. Per universalità e longevità”. Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagó.
“Questa mattina è un tuffo nei ricordi bellissimo per ricordare Pietro. Con lui c’era un rapporto personale strettissimo e mi aveva ulteriormente conquistato nel momento più difficile della sua vita, con la malattia – ha raccontato Malagó – Io sono stato eletto il 19 febbraio 2013 come presidente Coni e il 21 marzo lui ci ha lasciato. All’epoca mi sono sentito in dovere non solo di intitolargli lo Stadio dei Marmi, ma anche di fare la camera ardente al Salone d’Onore. Qualcuno disse che forse non era una buona idea, ma alla fine fu un trionfo, ci fu una coda fino a Ponte Milvio”.
Secondo il ministro dello Sport, Andrea Abodi, Mennea ha raggiunto traguardi civili e sportivi per il suo coraggio, per la capacità di sacrificarsi e di impegnarsi. “Ai ragazzi delle scuole questo va testimoniato”.
“Da uomo normale non era abituato a parlare, cercava di dimostrare con i fatti e la sua testimonianza deve essere una spinta per la nazione – ha continuato Abodi – Questo perché gli italiani nelle difficoltà trovano la forza di andare avanti. È stato un alfiere del sud Italia e grazie a lui spero che il Sud trovi le motivazioni e l’orgoglio di rialzarsi”.
Gianvito Magistà
(Foto: www.agi.it)