E’ terminata la visita della premier Giorgia Meloni negli States, la sua prima missione a Washington nelle vesti di presidente del Consiglio. Meloni, da Washington, si dice “molto soddisfatta” e in una intervista a Skytg24 afferma che “i fatti dicono che il nostro governo è affidabile”. Durante un ricevimento a Villa Firenze, nella residenza dell’ambasciatrice Mariangela Zappia, la premier ha parlato per due ore con l’ex segretario di Stato Henry Kissinger: “un onore”, commenta, “una delle menti più lucide, punto di riferimento della politica strategica e della diplomazia”.
Nella seconda giornata della visita ufficiale negli Stati Uniti, la presidente del Consiglio si è recata al cimitero di Arlington, dove ha presenziato al cambio della Guardia e dove ha deposto una corona di fiori sulla tomba del Milite Ignoto. La premier ha reso omaggio agli italiani sepolti nel cimitero con una visita alla tomba del tenente Luigi Bartolucci Dundas, che prestò servizio nella Marina militare italiana e fu insignito di una medaglia di bronzo al valor militare.
Poi a sorpresa, un incontro con Kristalina Georgieva, direttore del Fondo monetario internazionale (Fmi): “Abbiamo scambiato qualche battuta sul G7” a guida italiana nel 2024 “e naturalmente anche sulla Tunisia”.
A proposito del colloquio con il presidente Biden “mi pare di riconoscere anche la consapevolezza che l’Italia può giocare in questo un ruolo di portavoce, di leadership, di guida spero proprio per la capacità che ha anche di capire il punto di vista dei Paesi africani anche lui i rischi”, ha detto nell’intervista al termine della missione negli Usa.
“La conferenza sulle migrazioni è un’altra iniziativa sulla quale anche gli Stati Uniti sono stati molto interessati, ci
hanno fatto i complimenti. Ritengono che possa essere molto utile mettere insieme tutti i Paesi del Mediterraneo allargato – quindi non solamente Paesi africani, Unione europea ma anche i Paesi arabi – nel ragionare insieme su come si fermano i flussi. Perché poi, purtroppo, attraverso le reti di trafficanti” ci sono anche “tratte di droga, di organi, di esseri umani. E quel potere che queste organizzazioni criminali stanno assumendo si rivolta anche contro gli Stati, contro la loro stabilità, particolarmente in Africa. Quindi tutto diventa, in una guerra che è sempre più ibrida, un problema che noi dobbiamo focalizzare. Questo riguarda l’Alleanza Atlantica per esempio, riguarda i nostri partner, riguarda noi, riguarda i Paesi europei”.
Parlare con Biden e con la Cina “sono due cose che possono stare insieme è importante farle stare insieme”, ha sottolineato Giorgia Meloni. “Il mercato non può essere libero se non è anche equo altrimenti rischiamo di devastare i
nostri sistemi industriali che hanno degli standard elevati che altri non hanno. Dunque non decoupling ma derisking nella definizione delle catene di approvvigionamento. E’ un dibattito che va fatto insieme alla Cina non contro la Cina”. “Il nostro interesse nazionale è avere anche un dialogo con Pechino – ha aggiunto – e si possono avere buone relazioni e rapporti commerciali indipendentemente dalla via della Seta. Il punto è trovare un giusto equilibrio”.
Intervistata poi dal Tg5, la premier ha parlato del Piano di ripresa e resilienza: “Sono molto contenta del risultato
sul Pnrr, 35 miliardi tra terza e quarta rata entro la fine dell’anno, e delle scelte di rimodulazione di alcuni obiettivi per renderlo più efficace nella realizzazione”.
Stefania Losito