“Sono ancora sotto shock”. Sono le prime parole pronunciate da Vittorio Epifani, medico in servizio al pronto soccorso dell’ospedale di Ostuni, nel Brindisino, aggredito da un 17enne la scorsa notte. “Sono stato aggredito solo per aver invitato questo paziente minorenne a salire sulla barella per valutare eventuali terapie – racconta il medico – ha iniziato a scalciare con violenza tutto quello che trovava intorno e siamo stati costretti a rinchiuderci in una stanza con due infermieri. Se non fossero intervenuti subito una guardia giurata e gli agenti del commissariato non so cosa sarebbe
potuto accadere”. Due infermieri ed una guardia giurata sono rimasti contusi nel tentativo di fermare il minorenne che ha danneggiato anche i locali dell’ospedale. L’aggressione è stata confermata dalla polizia secondo cui l’aggressore avrebbe 17 anni.
Luigi Antonio Fino, direttore medico del Perrino e responsabile ad interim dell’ospedale di Ostuni, spiega che il “minore è stato accompagnato in Pronto soccorso da un educatore, ed era in evidente stato di agitazione. Quando è stato invitato a sedersi per ricevere le prime cure ha aggredito il medico di turno che per evitare di essere colpito si è chiuso nella sua stanza”. “A quel punto il ragazzo – aggiunge Fino – ha rotto alcuni pannelli delle porte e un armadietto di medicinali. Nel corso della colluttazione due infermieri si sono feriti leggermente. Gli operatori sono poi riusciti a bloccarlo con l’aiuto degli agenti di Polizia arrivati nel frattempo”.
Il direttore generale della Asl, Maurizio De Nuccio, esprime “solidarietà agli operatori sanitari per l’ennesimo episodio di violenza di cui sono stati vittime”. L’area tecnica della Asl è stata contattata per ripristinare i locali del Pronto soccorso di Ostuni.
“E’ la prima volta che mi capita una situazione del genere – spiega ancora Epifani – purtroppo ogni giorno ascoltiamo storie a livello nazionale di medici sanitari che vengono aggrediti. Quello che mi è successo è la prova che si lavora male. Questa notte la guardia giurata è stata brava, ma non può bastare. Serve maggiore attenzione per noi sanitari”.
Stefania Losito