Presepe obbligatorio nelle scuole. Non più soltanto un’idea ma un documento, anzi, un disegno di legge. Lo ha presentato Lavinia Mennuni, senatrice di Fratelli d’Italia, e che prevede anche sanzioni per i dirigenti scolastici in caso di
mancato rispetto della legge. “Bisogna certamente tener presente le tradizioni del Paese ma imporle per legge è fuori luogo. Ci sarà comunque modo, nel dibattito parlamentare, di valutare bene il da fare”, ha commentato Antonello Giannelli, presidente nazionale dell’Associazione presidi (Anp).
Di proposta inaccettabile parla Gianna Fracassi, segretario generale Flc Cgil. “Tutti si devono ricordare che viviamo in un Paese laico, la scuola è laica. Operazioni come questa che interferiscono tra l’altro con l’autonomia delle scuole, non sono accettabili. Sosterremo in tutti i modi il principio dell’autonomia scolastica e della laicità della scuola pubblica. Si rileggano la Costituzione”.
Il provvedimento depositato in Senato stabilisce che è vietato “impedire iniziative promosse da genitori, studenti o da competenti organi scolastici per proseguire attività legate alle tradizionali celebrazioni legate al Natale e alla Pasqua cristiana” come il “presepe, recite e altre manifestazioni”. Obiettivo: “ricordarne il loro profondo significato di umanità e il rapporto che le lega all’identità nazionale italiana”.
A Bergamo, Veronica Migani, dirigente del Cesare Pesenti a Bergamo, istituto professionale dove sono presenti 40 etnie di studenti, racconta la sua esperienza: “Non abbiamo mai avuto problemi: nella nostra scuola ci sono alberi di natale, crocifissi e nessuno ci ha mai contestato nulla”.
“Questo ddl mi sembra una provocazione – prosegue la dirigente scolastica – non c’è un ambiente ostile nelle scuole scuola e la nostra è una scuola multietnica; esponiamo i nostri simboli senza aver mai ricevuto alcuna obiezione e rispettiamo il Ramadan di alcuni allievi”. I ragazzi vengono perlopiù da Nord Africa Sud America e Paesi dell’Est ma ci sono anche tanti studenti cinesi.
Stefania Losito