E’ sempre più fuga per curarsi dal Sud al Nord dell’Italia, ma nei dati c’è lo zampino del Covid. Nel 2021, la ‘migrazione’ dei pazienti dalla Puglia è stata elevata. I dati nel report della Fondazione Gimbe che parla di una frattura ormai “strutturale”. Per la Fondazione, l’autonomia differenziata voluta dal ministro Calderoli non aiuterebbe il mezzogiorno e invoca l’esenzione della tutela della salute dalle materie su cui le Regioni possono richiedere maggiori autonomie perché potenzierebbero le performance sanitarie al nord lasciando indietro il Sud, dove in quasi tutte le regioni, tranne la Basilicata hanno un Piano di rientro o sono commissariate, e non avrebbero nemmeno le condizioni per richiedere maggiori autonomie in sanità. Nel 2021 la Puglia ha poi registrato un saldo negativo per la mobilità sanitaria pari a 131,4 milioni: ha incassato 150 milioni per i pazienti provenienti da altre regioni, però ha dovuto sborsare 281 milioni per i pugliesi che sono andati a curarsi fuori dai confini regionali. Intanto, secondo i dati Gimbe, oltre 1 euro su 2 speso per ricoveri e prestazioni specialistiche finisce nelle casse del privato. E la Puglia è tra le regioni che erogano oltre il 60% di fondi alla sanità privata.
Stefania Losito