Il neoassessore al Bilancio, Fabiano Amati, a un passo dall’ espulsione da Azione. E Azione verso l’uscita dalla maggioranza in Regione Puglia. E’ lo scenario che si profila dopo l’incontro fra il leader del partito Carlo Calenda e il capogruppo regionale Ruggiero Mennea, a quasi una settimana dalla nomina in giunta di Amati da parte del governatore Michele Emiliano. La decisione che sta maturando ma non è ancora ufficiale, è frutto della scelta di Emiliano di nominare l’ormai ex presidente della commissione Bilancio senza aver prima raggiunto un accordo con Calenda. Amati, regista della nascita del gruppo di Azione in Puglia, tanto da esserne nominato commissario regionale, in realtà già da mesi era lontano dall’ex ministro e aveva rinunciato all’incarico di coordinatore del partito, pur rimanendo nel gruppo insieme a Mennea e a Sergio Clemente. Evidente, dunque, che Calenda, una volta dato il via libera all’ingresso in maggioranza, gli avrebbe preferito Mennea nel ruolo di assessore. Emiliano però, che pure poche settimane fa aveva annunciato l’accordo per l’approdo in giunta di Azione, avrebbe agito senza consultarlo. Da qui la spaccatura che rischia di avere ripercussioni, anche se forse minori rispetto a quanto potrebbe immaginarsi, sull’intera maggioranza. Fermo restando l’appoggio di Amati, che per anni, sin da quando era nel Pd, è stato una spina nel fianco di Emiliano, il centrosinistra perderà probabilmente l’appoggio di Mennea. Da capire invece cosa farà Clemente, che occupa la poltrona di segretario d’aula nell’Ufficio di Presidenza del Consiglio, in quota maggioranza. Di più se ne saprà martedì prossimo, data in cui è stata convocata la prossima seduta del Consiglio regionale. Con i 4 consiglieri 5 Stelle ancora alla finestra, in attesa dell’esito dello scontro fra Giuseppe Conte e Beppe Grillo alla Costituente nazionale di fine novembre, il centrosinistra rischia di non avere i numeri in aula. Di certo verrà ancora rimandata l’elezione del vicepresidente del Consiglio, posto lasciato in caldo proprio per il pentastellato Cristian Casili che si dimise dalla maggioranza, insieme ai colleghi, dopo gli scandali giudiziari della scorsa primavera. Poi si vedrà se Emiliano sarà riuscito, nel frattempo, a ricompattare di nuovo una coalizione che appare in pezzi.
Mauro Denigris