La maggior parte dei più grandi successi della musica italiana degli ultimi sei anni ha la firma di Takagi&Ketra, due nomi diventati ormai un vero e proprio marchio di fabbrica.
I due produttori sono riusciti non solo a scalare qualsiasi tipo di classifica e a mettere per la prima volta
sotto i riflettori, e non solo in Italia, la figura stessa del produttore.
“Ci siamo detti proviamoci, divertiamoci – dichiarano ale agenzie di stampa – e da li’ e’ iniziato, non era la nostra prima priorita’. Ma ne andiamo molto orgogliosi di essere portatori di questo trend”.
Prima “Roma-Bangkok” di Baby K e Giusy Ferreri, poi “Comunisti col Rolex” e “Italiana” di Fedez e J-AX, “D’estate non vale” e “Una volta ancora” di Fred De Palma e Ana Mena, “Ostia Lido” di J-AX, “Mambo salentino” dei Boomdabash e Alessandra Amoroso, “Margarita” di Elodie e Marracash, sono solo alcuni dei titoli dietro i quali si celano le produzioni di Alessandro Merli (Takagi) e Fabio Clemente (Ketra), ma non chiamateli ‘tormentoni’, dicono: “la parola tormentone e’ la classica italianata, perche’ dobbiamo etichettare ogni cosa. Sarebbe meglio dire hit estiva, non ci piace la parola perche’ ha questa radice del ‘tormentare’ che onestamente non ha piu’ senso nel 2020 dato che la musica e’ maggiormente ascoltata on
demand. Quando una canzone diventa un successo non e’ perche’ il brano ha tormentato nessuno, anzi, se lo e’, e’ un piacevole tormento”.
Il dato di fatto e’ che qualsiasi cosa tocchino Takagi & Ketra diventa immediatamente orecchiabile, radiofonica, commerciale: “Non c’e’ una ricetta, il fatto che noi veniamo da due generi completamente differenti, la cosa che ci ha accomunato e’ stato proprio questo gusto per il popolare che ci permette di fare canzoni che piacciono alla gente. Ma non c’e’ una ricetta, noi andiamo molto a istinto, a sensazioni nostre, quando la canzone piace a noi la maggior parte delle volte piace agli altri. Forse e’ proprio il fatto di avere un gusto popolare la ricetta, che pero’ non c’e’magari ci fosse!”.
Takagi & Ketra raccontano che “capita di collaborare con gli artisti che chiedono di collaborare con noi, cosi’ come noi proponiamo la canzone gia’ fatta e finita, e questo avviene la maggior parte delle volte. A noi piace portare fuori dalla zona di comfort le persone che lavorano con noi cercare di non fargli rifare quello che hanno gia’ fatto e di avere sempre uno step in progressione. Ci diverte proporgli cose che non sono tipicamente le loro canzoni e questo la maggior parte delle volte, a risultato finito, paga”.
L’ultima di queste collaborazioni un po’ folli si intitola ‘Ciclone’, gia’ oltre 150mila ascolti su YouTube, quasi 600mila su Spotify in soli tre giorni; ai microfoni Elodie e i mitici Gipsy King, ripescati dalla
memoria degli anni ’90. Dicono i due produttori: “Noi siamo fan dei Gipsy King, il sound che abbiamo
creato per la canzone aveva quelle sonorita’; ci siamo detti “come possiamo dar credibilita’ a questa cosa? Proviamo a chiamare i Gipsy King, ma sicuramente diranno di no, figurati”. Invece abbiamo mandato
la canzone e loro hanno detto di volerla fare. Per noi i Gipsy King sono veramente dei colossi, averli nel brano e’ gia’ una vittoria, sentire quel vocalizzo che entra ad un certo punto, io nonostante sia
un brano nostro ogni volta che lo ascolto mi viene sempre la pelle d’oca. Sentire loro su una canzone nostra e’ motivo di grande orgoglio”.
Angela Tangorra