Con l’ex giudice, in carcere dal 24 aprile, è indagato anche un avvocato, Giancarlo Chiariello, ora ai domiciliari
La Dda di Lecce ha chiuso le indagini nei confronti dell’ex gip del Tribunale di Bari Giuseppe De Benedictis, dell’avvocato penalista barese Giancarlo Chiariello e di altre nove persone, accusate di tangenti in cambio di scarcerazioni nell’inchiesta “Giustizia svenduta”. Nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari sono contestati, a vario titolo, i reati di concorso in corruzione in atti giudiziari, corruzione per atto contrario al dovere d’ufficio e rivelazione del segreto d’ufficio. l’ichiesta del Tribunale di Lecce, il 24 aprile scorso, ha portato in carcere De Benedictis e Chiariello, quest’ultimo messo agli arresti domiciliari nei giorni scorsi, dopo due mesi in carcere. Per De Benedictis, che si è dimesso dalla magistratura, la difesa ha depositato istanza di revoca della misura ed è in attesa della decisione del gip.
La Direzione distrettuale antimafia contesta quattro episodi di corruzione in atti giudiziari relativi ad altrettante scarcerazioni. Ne rispondono, in concorso tra loro, l’ex gip De Benedictis, Chiariello, il figlio Alberto e Marianna Casadibari, con i pregiudicati scarcerati e loro complici Danilo Pietro della Malva, la compagna Valeria Gala e lo zio Matteo della Malva, inoltre Roberto Dello Russo, Pio Michele Gianquitto e Antonio Ippedico. Indagato anche un appuntato dei carabinieri in servizio nella sezione di Polizia giudiziaria della Procura di Bari, Nicola Vito Soriano.
I pm salentini che hanno coordinato le indagini dei carabinieri di Bari, Roberta Licci e Alessandro Prontera, hanno stralciato, a quanto si apprende con richiesta di archiviazione, la posizione di un altro avvocato, Paolo D’Ambrosio, del foro di Foggia.
Stefania Losito