“La tragedia che si è verificata oggi è il miglior modo per essere ricordati come colossali vigliacchi. Non esistono problemi così insormontabili da giustificare l’omicidio e il suicidio“, ha dichiarato il procuratore di Lodi, Domenico Chiaro, che coordina le indagini.
Una tragedia che è “il miglior modo per essere ricordati come colossali vigliacchi”. Con queste parole il procuratore di Lodi, Domenico Chiaro, ha definito il doppio omicidio con suicidio avvenuto a Francolino di Carpiano, nel milanese.
Un uomo di 70 anni ha prima ucciso a colpi di pistola la moglie 42enne e la figlia 15enne, poi si è tolto la vita dopo aver telefonato al 118 ammettendo il gesto. Giunti sul posto, i soccorritori non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dei tre. L’uomo, a quanto si è appreso, era rimasto senza lavoro e la situazione familiare, secondo il racconto di testimoni, era molto tesa e spesso si sentivano urla provenienti dall’appartamento in cui abitava la famiglia. Da qualche tempo, riferiscono gli inquirenti, la famiglia era aiutata dai servizi sociali.
Il 70enne, inoltre, non aveva il porto d’armi e ha utilizzato una pistola che non poteva detenere. Al loro arrivo gli investigatori hanno trovato un biglietto. L’uomo, a quanto si apprende, avrebbe scritto di essere stufo della moglie e che la figlia sarebbe stata troppo piccola per rimanere senza genitori. Un particolare che ha fatto ritenere agli inquirenti che il gesto sia stato premeditato e non conseguenza di un raptus.
Vincenzo Murgolo