L’autore: “Sono allibito. La mia statua rappresenta un ideale di donna fiera”
La Spigolatrice di Sapri fa parlare di se’ e l’autore della statua che l’ha rappresentata finisce per essere accusato di sessismo.
La polemica si è alzata dopo che l’autore della statua, Emanuele Stifano, è stato criticato sui social perché la statua sarebbe “procace”, 2sessista”, “troppo provocante” e addirittura “bomba sexy”. Troppo, secondo alcuni, per la lavoratrice dei campi che è protagonista dei versi di Luigi Mercantini che raccontano la spedizione di Carlo Pisacane. Per il sindaco di Sapri la statua è fatta con maestria e impeccabile interpretazione”.
C’è addirittura chi ha commentato scrivendo che: “Ci mancava l’artista che ci ricorda che è col nostro cu…o, letteralmente e metaforicamente che il maschio artista e non diventa famoso. Grazie, se mai ce ne fosse bisogno oltre tutto il resto, per averci ricordato quale debba essere il nostro ruolo in società e nell’arte: femmine ipersessualizzate per il piacere maschile. La vergogna dovrebbe sopraffarti”.
“Le stiamo muovendo delle critiche circostanziate scrivce un’latra commentatrice – Non deve preoccuparsi: potrà continuare (ci mancherebbe) a scolpire chi…pe al vento – mi raccomando, “belle”: e soprattutto, per restare nel tema, giovani e forti – e tante persone potranno continuare a trovarle atroci.”.
L’autore, Emanuele Stifano, ha risposto sui social spiegando la sua opera. Scrive Stifano: “ Sono allibito e sconfortato da quanto sto leggendo. Mi sono state rivolte accuse di ogni genere che nulla hanno a che vedere con la mia persona e la mia storia. Quando realizzo una scultura tendo sempre a coprire il meno possibile il corpo umano, a prescindere dal sesso.”
Poi approfondisce alcuni aspetti della sculture: “ Nel caso della Spigolatrice, poiché andava posizionata sul lungomare, ho “approfittato” della brezza marina che la investe per dare movimento alla lunga gonna, e mettere così in evidenza il corpo. Questo per sottolineare una anatomia che non doveva essere un’istantanea fedele di una contadina dell’800, bensì rappresentare un ideale di donna, evocarne la fierezza, il risveglio di una coscienza, il tutto in un attimo di grande pathos.”
Angela Tangorra
Immagini dal profilo Facebook di Emanuele Stifano