La scena è un fiore che si trasforma. La scala centrale è telescopica e ricorda quei bicchieri di plastica che si richiudevano, molto diffusi negli anni ’60, protagonisti dei pic-nic. Completa la scenografia il ledwall-sipario. Su tutte le superfici sarà proiettata la grafica che caratterizzerà i singoli momenti dello spettacolo. Sanremo è un cantiere aperto. L’architetto è Riccardo Bocchini, le luci sono di Marco Lucarelli, la regia di Maurizio Pagnussat: tre nomi che hanno firmato la scorsa edizione. Sarà una scena in continuo movimento e trasformazione: “Il Festival – spiega il regista Pagnussat – avrà un’immagine innovativa che piacerà anche al pubblico più giovane, ma sempre nel rispetto dell’eleganza classica”. Pagnussat racconterà il Festival attraverso dieci telecamere. “Il movimento dello sbocciare del fiore – spiega lo scenografo – è rappresentato dall’apertura sull’asse orizzontale del sipario in ledwall, prima concavo e poi convesso, e dall’apertura sull’asse verticale del sipario Kinetic polarizzato”.
Le opere in policarbonato artistico dello scultore Davide Dall’osso contribuiranno ad arricchire la scenografia: le sculture, collocate nell’atrio dell’Ariston, riproducono alcune ballerine e rappresenteranno ‘el duende’, ossia il folletto, l’immagine della massima ispirazione che si impossessa dell’artista.
Radionorba seguirà il Festival con collegamenti in diretta da Sanremo dove sul palco del truck ospiterà gli artisti con interviste in diretta anche su RadionorbaTv.
Maurizio Angelillo