Il simbolo della dieta mediterranea resta centrale nell’alimentazione degli italiani. Piace molto il pane condito, con noci, olive, zucca, semi vari
Il pane artigianale si conferma il prodotto di panetteria più venduto in Italia (84,1%) con oltre 1 milione e 400 mila tonnellate acquistate nel 2021. Il dato emerge con l’anteprima della ricerca Cerved, promossa da Aibi, Associazione Italiana Bakery Ingredients aderente ad Assitol (Associazione Italiana dell’industria olearia), e presentata a Rimini al Sigep (salone dedicato a gelateria artigianale, pasticceria, panificazione e caffè).
Emerge che la grande distribuzione veicola il 43,5% del pane venduto, contro il 43.1% delle panetterie e il 13,2% della ristorazione. L’analisi di mercato, concentrata sulle tendenze di consumo emerse durante la pandemia e confermate durante la ripresa, evidenzia che “il pane, alimento simbolo della Dieta mediterranea e della cultura alimentare italiana, non perde la sua centralità nella vita quotidiana degli italiani e si conferma alimento-rifugio anche nei momenti di crisi, prima con la pandemia e ora con l’Ucraina”.
Dalla ricerca emerge che cambiata la geografia del consumo di pane in Italia: le grandi città (in particolare i centri storici), a causa del perdurare dello smart working e della ripresa limitata del turismo, sono in sofferenza, al contrario- sostengono gli analisti- le periferie ed i piccoli centri hanno registrato, già nel pieno della pandemia, una buona ripresa. Tra le nuove tendenze di acquisto si nota che piace molto il pane condito, con noci, olive, zucca, semi vari. Inoltre il pane che gli italiani chiedono agli artigiani deve essere digeribile, equilibrato e si deve sentire il sapore del grano, meglio se di grande pezzatura. È tornata anche la figura del panettiere di fiducia. Rispetto al 2019, anno prima della pandemia, il pane sta crescendo ma non ha ancora recuperato del tutto, cosa che invece hanno fatto pizza e dolci.
Angela Tangorra