Nuove sanzioni alla Russia, l’Ungheria si sfila sull’embargo al petrolio. Kiev: complici
Non c’è alcun accordo su un eventuale incontro tra Papa Francesco e il presidente russo Vladimir Putin. Lo ha reso noto il Cremlino. Il segretario di Stato vaticano, il cardinale Parolin, ha commentato: “Ora tocca a loro dirci cosa vogliono”.
La Chiesa ortodossa russa, intanto, ha fatto sapere che Papa Francesco, nell’intervista al Corriere della Sera, “ha travisato la sua conversazione con il patriarca Kirill” e ha “scelto il tono sbagliato”.
Kirill stesso è nel mirino delle sanzioni Ue perché responsabile del sostegno o dell’attuazione di azioni che minano o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina.
Su nuove sanzioni alla Russia è intervenuta la Commissione Ue con la proposta dell’embargo graduale sul petrolio. Un’idea che però non ha incassato il parere favorevole dell’Ungheria. A Budapest non basta nemmeno la possibilità di una proroga mirata dell’embargo fino a fine 2023, chiesta anche da Slovacchia e Bulgaria. Da Kiev un attacco chiaro: “Complici di Mosca”.
Gianvito Magistà