Comincerà lunedì il percorso che potrebbe condurre l’Ucraina nell’Unione europea. Venerdì sarebbe previsto il parere della Commissione Ue sulla concessione dello status di candidato. Lunedì ci sarà una prima riunione dei commissari sul dossier che la presidente della Commissione Ursula von der Leyen affronterà oggi con Volodymyr Zelensky a Kiev. Poi, venerdì il collegio dei commissari – eccezionalmente fissato alla fine della settimana lavorativa – deciderà se dare luce verde alla candidatura. In questo caso la decisione finale spetterà al Consiglio europeo, probabilmente già al vertice di fine giugno. Tra gli Stati membri, però, ci sarebbero divergenze. Tra gli scettici Svezia, Danimarca, Olanda e Portogallo mentre Germania e Austria sembrerebbero indecisi. I Paesi dell’Europa dell’Est, Polonia in testa, sono tutti a favore così come anche l’Italia e, sebbene in apparenza con minore entusiasmo, anche Spagna e Grecia. La Francia, finora, non si è mostrata favorevole: ancora non si sa, ma fino a fine giugno il Paese detiene la presidenza del semestre europeo e forse attende la scadenza prima di esprimersi.
Nella valutazione la Commissione deve tener presente il buon funzionamento dell’amministrazione centrale e di quelle locali dell’Ucraina, nonostante il fortissimo stress della guerra. Anche la valutazione sullo stato della società civile, da parte di Palazzo Berlaymont, è sostanzialmente positiva mentre, da parti di Bruxelles, viene giudicato sorprendente il grado di digitalizzazione del Paese. Da un punto di vista economico – ma anche sotto molti altri aspetti – la valutazione dell’esecutivo Ue non poteva non basarsi sullo stato pre-bellico e, in ogni caso, l’impressione è che non sia negativa visto anche l’enorme potenziale dell’export agricolo del Paese.
Stefania Losito