L’Italia a secco: immagine di Caronte che non dà tregua, delle ripetute ondate di calore – la terza tra maggio e giugno – e dell’assenza di precipitazioni abbondanti. Nelle regioni del Nord è allerta. Sono a rischio i servizi essenziali ed è per questo che il presidente della Conferenza delle regioni, Massimiliano Fedriga, ha chiesto al capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, l’approvazione di un Dpcm. Ma c’è già chi corre ai ripari.
E’ l’Emilia Romagna, regioni da cui arrivano le foto del letto prosciugato del Po’. Il presidente, Stefano Bonaccini, ha chiesto ai sindaci di emettere ordinanze per ridurre il consumo di acqua ai servizi essenziali, vietandone l’utilizzo per lavare le auto, riempire le piscine o innaffiare gli orti. I proprietari dei parchi acquatici hanno chiesto di poter utilizzare l’acqua di mare altrimenti saranno costretti a chiudere. In Toscana, ci sono altri esempi simili. Il sindaco di Livorno ha emesso un provvedimento con cui dispone multe da 100 a 500 euro per chi viene sorpreso ad utilizzare l’acqua potabile per usi non domestici.
Michele Paldera