“Si è rotto qualcosa, come accade in amore”. Così il ministro per la Pubblica amministrazione ex Forza Italia, Renato Brunetta, in un’intervista tv con Lucia Annunziata. Brunetta è commosso, amareggiato e soprattutto sofferente. In particolare quando racconta che ci sono “invettive” che gli hanno fatto male. Quelle personali, come il commento nei suoi confronti e in quelli di Mariastella Gelmini, quando hanno deciso di uscire da Forza Italia, da parte del leader Berlusconi. “Riposino in pace”, aveva detto. E poi le sofferenze causate dalle discriminazioni subite per la sua altezza. “Mi sono sentito violentato”. “Io voglio bene a Berlusconi e continuerò a volergliene, ma subire invettive personali, anche feroci, da lui e il suo ambiente, come ‘Riposi in pace’. Mi ha fatto male, io gli auguro lunga vita. E poi – ha continuato il ministro – è una vita che vengo violentato per la mia altezza, ho sofferto e continuo a soffrire. Ma, non tanto per Brunetta, ma per i bambini, che non hanno avuto la fortuna di essere alti, belli e che stanno soffrendo e che possono avere in me un esempio, e che dicono ‘Guardate Brunetta, tappo come è, nano come è, fa il ministro’. Ecco, sdogano questo termine su di me, ma vale anche per loro”, ha aggiunto.
E il ministro si rivolge poi direttamente a Marta Fascina, la compagna di Berlusconi, che nei giorni scorsi lo aveva accusato – pur non facendo il suo nome – e provocato nelle storie su Instagram. E le dice: “Grazie, vai avanti così perché consentirai di sdoganare anche queste violenze”, ha accusato il ministro.
Stefania Losito