“Ho protestato per la libertà delle donne in Iran. Il governo mi ha arrestato e condannato a 4 anni di carcere e 75 frustate. Sette dei miei amici sono morti durante le proteste”. E’ il racconto di una 19enne iraniana, fuggita dopo essere stata arrestata durante le proteste seguite alla morte di Mahsa Amini. E’ tra le 75 persone soccorse giovedì sera dalla Ocean Viking, la nave della ong Sos Mediterranee approdata stamane a Taranto, porto assegnato dalle autorità italiane. Insieme ad altre 23 donne e 17 bambini si trovava nel veliero alla deriva nel Mar Jonio, partito dalla Turchia. “Ho visto l’inferno in questa barca, ma preferisco essere uccisa dal mare che dal governo”, aggiunge la giovane.
Il centro italiano per il coordinamento del soccorso in mare ha incaricato la Ocean Viking, che era in navigazione da Ravenna a Siracusa, di prestare soccorso all’imbarcazione in difficoltà.
I sopravvissuti hanno trascorso almeno 7 giorni in mare terminando cibo e acqua. “È stato un salvataggio impegnativo – precisa in una nota Sos Mediterranee Italia – perché la barca a vela, stracarica, ‘rollava e beccheggiava’ nel buio”.
Le operazioni di accoglienza sono coordinate dalla prefettura di Taranto. I migranti vengono condotti all’hotspot per
l’identificazione e il successivo trasferimento in altri centri. La maggior parte dei naufraghi, secondo la ong, proviene da
Afghanistan, Iran e Uzbekistan.
Stefania Losito