Il presidente della Puglia, Michele Emiliano, ha inviato una lettera alla Commissione parlamentare antimafia in cui spiega di non ritenere opportuna in questo momento una sua audizione, come richiesto già una settimana fa dall’ufficio di presidenza della stessa commissione. La motivazione del governatore sarebbe dovuta ad una serie di delicati impegni legati alla recente fase politica in Consiglio regionale, come la votazione della mozione di sfiducia nei suoi confronti. L’audizione riguarda le vicende e le inchieste sui rischi di infiltrazioni mafiose nel territorio pugliese e in particolare a Bari.
Immediata la risposta della commissione: “Emiliano non può esimersi dal venire in audizione. A breve infatti sarà stabilita una data per la sua convocazione”.
Ribatte Emiliano: “Avevo inviato una lettera alla presidente della commissione Antimafia alla quale chiedevo di tenere distinta la mia audizione con il dibattito in Consiglio regionale sulla sfiducia per evitare la strumentalizzazione dell’atto istruttorio parlamentare con l’attività del consiglio regionale, per evitare manovre mediatiche che vedo puntualmente si stanno verificando”. Lo dichiara Michele Emiliano.
Alla fine la commissione Antimafia, dopo aver spiegato di avergli fornito un ventaglio di 5 date per dargli la possibilità di organizzarsi, poco fa ha ufficialmente convocato il presidente Emiliano per il 2 maggio. Lo si apprende da fonti della
commissione secondo le quali l’audizione è fissata per le 10.30.
“La commissione Antimafia viene usata dai commissari della maggioranza come una clava e a fini elettoralistici. Il presidente della Puglia aveva solo fatto presente, giustamente, l’opportunità di non far coincidere l’audizione con i giorni delle sedute del consiglio regionale sulla mozione di sfiducia presentata dalle destre. Questi signori hanno accusato Emiliano di non voler essere audito. Bene, l’audizione è stata fissata tra tre giorni, sei giorni prima del consiglio regionale. Qualcuno di questi signori dovrebbe chiedere scusa, dubitiamo che lo faranno”. Così Walter
Verini, capogruppo Pd in Antimafia e Anthony Barbagallo, segretario della commissione, tra i presenti stamattina
all’ufficio di presidenza.
anche il deputato barese del Pd, Marco Lacarra, va in soccorso di Emiliano, sostenendo che sia stato frainteso dalla stampa: “A quanto pare, Emiliano è ‘colpevole’ di aver chiesto un rinvio di alcuni giorni per evitare la sovrapposizione dell’audizione in Commissione con la discussione sulla mozione sfiducia presentata dalle opposizioni – scrive in una nota l’onorevole dem – una richiesta non solo legittima, ma addirittura tesa a salvaguardare il ruolo e la funzione della Commissione Antimafia, che anche in questa occasione qualcuno vorrebbe usare come tribunale del popolo per inchiodare gli avversari politici. Ciò che è avvenuto questa mattina, poi, lascia a dir poco basiti: alcune agenzie di stampa trasformano consapevolmente le parole di Emiliano per far da megafono alla destra e alla guerriglia scatenata contro il PD pugliese. Se di mezzo non ci fosse la democrazia, ci sarebbe da congratularsi per il copione. E invece si tratta di un’altra vergognosa storia di utilizzo politico del potere come clava contro chi si oppone.”
Michela Lopez (aggiornamenti di Stefania Losito)