Liberati quattro ostaggi israeliani a Gaza. Tra loro c’è anche Noa Argamani, la ragazza diventata simbolo del 7 ottobre, quando fu sequestrata dai miliziani di Hamas mentre si trovava a un raduno nel Sud di Israele con il suo fidanzato. Stavano partecipano insieme ad altre migliaia di persone al Natura party, in occasione della festa ebraica del Sukkot. Le immagini di Noa, trascinata in moto dai terroristi e le sue urla “Non uccidetemi”, fecero il giro del mondo.
“Sono molto emozionata, non parlo ebraico da così tanto tempo”, le sue prime parole di Noa durante una conversazione con il premier israeliano Netanyahu. “Neppure per un minuto – ha risposto Netanyahu – abbiamo smesso di pensare a te e non ci siamo arresi”.
Subito dopo la notizia della liberazione dei quattro ostaggi, il ministro del Gabinetto di guerra e leader centrista, Benny Gantz, ha cancellato la conferenza stampa prevista stasera sulla scadenza dell’ultimatum dato al premier Benyamin Netanyahu sul cambio di politica nella guerra a Gaza, pena l’uscita dal governo. “Non ci fermeremo finché non avremo completato la missione e riportato a casa tutti i nostri rapiti”, ha aggiunto il premier. Oltre a Noa sono stati liberati anche Shlomi Zivi, Almog Meir Jan e Andrey Kozlov.
Anna Piscopo