Ursula Von der Leyen è sempre più vicina al bis per la guida della Commissione europea. La presidente uscente punta a ottenere almeno 380 voti. Difesa, Green deal e competitività saranno, a quanto si apprende i pilastri del discorso che pronuncerà nell’aula del Parlamento europeo. Nella nuova Commissione potrebbero esserci ulteriori deleghe e meno vicepresidenze, con Industria e Difesa che potrebbero essere i posti chiave. Per quanto riguarda la delega al Pnrr e Bilancio, il candidato in pole position potrebbe essere l’attuale ministro italiano per gli Affari europei, Raffaele Fitto. Von der Leyen attende dalla premier italiana, Giorgia Meloni, un segnale sul voto di Fratelli d’Italia dopo la tensione registrata ieri durante l’incontro con Ecr, il gruppo europeo dei Conservatori e riformisti.
La Corte di giustizia europea, intanto, ha accolto il ricorso di vari cittadini ed eurodeputati dei Verdi contro il rifiuto alla richiesta, presentata nel 2021, di avere accesso ai documenti relativi ai contratti per l’acquisto di vaccini contro il Covid, stipulati dalla stessa Commissione europea e diverse aziende farmaceutiche. Secondo il tribunale, l’esecutivo comunitario non avrebbe concesso al pubblico un accesso sufficientemente ampio ai contratti. L’infrazione, sempre secondo i giudici, riguarda in particolare le clausole di indennizzo e le dichiarazioni di assenza di conflitto di interessi dei membri della squadra negoziale per l’acquisto dei vaccini. La Commissione, dal canto suo, ha replicato di aver “dovuto trovare un difficile equilibrio tra il diritto del pubblico, compresi i deputati al Parlamento europeo, all’informazione e gli obblighi giuridici derivanti dai contratti” sui vaccini anti-Covid, “che avrebbero potuto comportare richieste di risarcimento danni a spese dei contribuenti”. La Commissione rivendica dunque il “rispetto dei princìpi di apertura e trasparenza”, aggiungendo che “esaminerà attentamente le sentenze”, riservandosi “le proprie opzioni legali”.
Anche per questo il gruppo della Sinistra ha chiesto il rinvio dell’elezione di Ursula Von der Leyen a presidente della Commissione. “La Corte europea”, si legge in una nota, “ha giudicato illegale l’occultamento di informazioni rilevanti, il che ha un impatto significativo sulla rielezione”. “L’opacità e i conflitti di interesse”, si legge ancora, “sono temi ricorrenti nella sua traiettoria politica, ha una storia di scandali. Quando è troppo è troppo. Dovrebbe essere ovvio che la signora von der Leyen ritiri la sua candidatura”.
Vincenzo Murgolo