Il governatore della Puglia, Michele Emiliano, ha deciso di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge sull’autonomia differenziata. Il provvedimento, si legge in una nota, configura una “lesione della sfera di competenza delle Regioni, come previsto dall’articolo 127, comma 2, della Costituzione”. La decisione, si legge ancora, si aggiunge “alle iniziative referendarie già promosse dalle Regioni e dai cittadini italiani impegnati in una straordinaria mobilitazione per la raccolta di firme”. La Giunta regionale ha anche fatto sapere di aver affidato l’incarico del ricorso alla Consulta all’avvocato Massimo Luciani, ritenuto uno dei massimi costituzionalisti italiani, e a Rossana Lanza, capo dell’Avvocatura regionale.
La Costituzione, spiega ancora la Regione, “prevede la possibilità che siano attribuite ‘ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia’ alle Regioni a statuto ordinario, e non certo la possibilità, invece prevista dalla legge Calderoli, del trasferimento di tutte le funzioni concernenti tutte le 23 materie contemplate dall’art. 117 della Costituzione, così perpetrando una palese violazione dei princìpi fondamentali di unità e indivisibilità della Repubblica”. Una violazione che, sempre secondo la Regione Puglia, “si riverbera inesorabilmente sull’ordinamento regionale e sui princìpi supremi di eguaglianza tra i cittadini nell’esercizio dei diritti e nell’assolvimento dei doveri fondamentali”.
Vincenzo Murgolo