Caparezza in diretta su Radionorba ha resentato “prisoner 709” e si è stupito di tanto affetto e calore da parte dei fan che hanno atteso e celebrato il suo ritorno alla musica dopo tre anni di assenza.
La voglia di festeggiare il nuovo album non la trattiene e del disco dice: “È stata una gestazione molto complessa: dentro ci sono fragilità mai mostrate ma senza voglia di piangersi addosso. Io vivo un periodo di riflessione ma non di tristezza assoluta, rifletto ma su di me e non all’esterno, per esempio, criticando atteggiamenti fuori di me”.
Caparezza ha vissuto una metamorfosi dal suo debutto ad oggi: “Era una vita fa quando mi rivedo come Mikymix, il nome con cui ho esordito a Sanremo anni fa. Credo che ognuno di noi si rivede e sembri strano come se non fossimo mai gli stessi: cambiano i gusti, cambiamo noi. Quel periodo mi ha dato una grande lezione, perchè è stata una fase negativa per alcuni versi ma positiva per altri. Dopo aver riconosciuto quel fallimento e aver vissuto la frustrazione non ho avuto paura che mi riaccadesse”.
[inpost_pixedelic_camera slide_width=”1000″ slide_height=”640″ thumb_width=”75″ thumb_height=”75″ post_id=”15787″ skin=”camera_black_skin” alignment=”” time=”7000″ transition_period=”1500″ bar_direction=”leftToRight” data_alignment=”topLeft” easing=”linear” slide_effects=”simpleFade” grid_difference=”250″ thumbnails=”1″ pagination=”0″ auto_advance=”1″ hover=”1″ play_pause_buttons=”1″ pause_on_click=”1″ id=”” random=”0″ group=”0″ show_in_popup=”0″ album_cover=”” album_cover_width=”200″ album_cover_height=”200″ popup_width=”800″ popup_max_height=”600″ popup_title=”Gallery” type=”pixedelic_camera” sc_id=”sc1506038238820″]
La presentazione del nuovo disco è stata davvero particolare e organizzata come se fosse una terapia di gruppo: “Io ero al centro, volevo sentirmi a disagio, con tutti gli occhi addosso. Abbiamo disposto loro in cerchio al centro ed era come se io fossi al centro del disco nuovo e loro lo disegnassero. Praticamente io parlavo dall’interno del disco”.
Il filo conduttore di “Prisoner 709” vede il lavoro di Caparezza partire dal disagio per arrivare alla soluzione: il tutto per arrivare a un messaggio molto positivo. Spiega Caparezza: “Ad esempio, la prima e l’ultima canzone hanno lo stesso identico ritornello, ma nell’ ultima si balla e nella prima e’ impossibile muoversi perché è claustrofobica. Ognuno di noi è guardia e carcerato ha possibilita’ di liberare una parte di se’ ammettendo che esiste il problema. Questo è il primo passo in una autoanalisi importante: conoscersi a fondo e’ importante”.
Che rapporto ha Caparezza con i social? “Io utilizzo i social ma solo se ho qualcosa da dire. Sono abbastanza introverso, durante i tre anni di assenza non ho scritto nulla poi esce il disco e racconto e scrivo, adesso ho qualcosa da dire. Anche con la mia vita privata sono il meno social del mondo”.
Del disco fa parte “migliora la tua memoria con un click” insieme a Max Gazze’: “La scrissi perche’ volevo ricordare tutto di me con una canzone che e’ anche il festival della tastiera vintage! Essendo un pezzo sulla memoria volevo usare quelle tastiere per una memoria storica”.
Ma come fa a nascondersi lui che non passa neanche inosservato per la sua capigliatura? “All’inizio della mia carriera ho avuto un momento di defaillance. con “fuori dal tunnel” non pensavo non sapevo e non conoscevo la popolarita’ che poi arrivo’ in maniera esponenziale e sono andato in ansia. Per fortuna vivo a Molfetta che e’ una citta’ ma dalla dimensione non enorme. È anche vero che io sto sulla provinciale che per me è come se fosse la Sunset boulevard!”
Angela Tangorra