Sale l’indice di fiducia, il 40% ha già prenotato. L’86% resterà in Italia
Gli italiani hanno voglia di tornare a viaggiare. L’indice di fiducia di Confturismo Confcommercio lo conferma: ha recuperato 12 punti in un mese, mai accaduto prima, segnando a maggio quota 69, praticamente allo stesso livello di due anni fa, prima del Covid.
Un anticipo delle ferie è in corso questa settimana, con il ponte del 2 giugno che sta facendo muovere 9 milioni di italiani.
La grande attesa, però, è per le ferie estive, che in molti stanno programmando, se addirittura non lo hanno già fatto. Secondo il sondaggio di Confturismo il 41% degli italiani ha già le idee chiare su cosa fare e dove andare questa estate dopo 15 mesi di pandemia. Esiste ancora una fetta di scettici, di chi preferisce non partire nemmeno quest’anno, ma scende dal 25% al 21% degli intervistati.
Ma dove andranno, quindi, gli italiani, in vacanza? Innanzitutto resteranno in patria: l’86% ha confermato che non si muoverà dall’Italia. E poi sono le località di mare a vincere a mani basse. Sei italiani su 10 le sceglieranno come meta delle ferie 2021. Tutte le altre tipologie di destinazione, dalla montagna alle città d’arte, perdono un po’ di terreno rispetto a maggio 2019.
La Puglia si conferma regina delle preferenze, insieme a Sicilia e Toscana. Facile, dunque, aspettarsi il pienone di turisti dal Foggiano fino al Salento, passando per il Barese e la Valle d’Itria.
Il problema, casomai, sottolinea Confturismo, continua ad essere la concentrazione dei flussi turistici non solo nello spazio, ma anche nel tempo: oltre a scegliere in prevalenza solo il mare, infatti, il 64% degli italiani intervistati sceglie l’ultima quindicina di luglio e tutto agosto per la vacanza principale. Un ridottissimo 9% sceglie giugno, 7 punti in meno rispetto all’ultimo sondaggio, mentre restano sostanzialmente stabili al 14% la prima quindicina di luglio e settembre. Mesi che, soprattutto quest’anno, offrono un buon rapporto qualità-prezzo per via dell’indecisione della domanda degli stranieri che prediligono quei periodi.
E infatti Confturismo consiglia di concedere il bonus vacanze non tanto sul livello di reddito, quanto sul periodo scelto per le ferie, come giugno e settembre. “Ne beneficerebbe tutta l’economia, che spalmerebbe i costi di gestione delle attività su un periodo più lungo, a vantaggio dell’occupazione e dei prezzi da praticare. In pratica, se abbiamo pochi stranieri, premiamo gli italiani che prenotano questi periodi di vacanza” dice Luca Patanè, presidente di Confturismo.
Gianvito Magistà