“E’ il momento della responsabilità”. Per questo il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, sta lavorando sulla stretta ai controlli determinata dal decreto legge che introduce il green pass rafforzato a partire dal 6 dicembre. Oggi farà il punto in una riunione da remoto con i venti prefetti dei capoluoghi di regione, il capo della Polizia ed i comandanti generali di Carabinieri e Guardia di finanza. L’obiettivo è assicurare verifiche a campione su bus e metropolitane e garantire un Natale presidiato, nonostante le forze dell’ordine lamentino carenze negli organici.
L’articolo 7 del decreto prevede che ciascun prefetto, sentito il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza
pubblica, adotti “un piano per l’effettuazione costante di controlli, anche a campione, avvalendosi delle forze di polizia
e del personale dei corpi di polizia municipale munito della qualifica di agente di pubblica sicurezza, in modo da garantire il rispetto dell’obbligo del possesso delle certificazioni”. Saranno pianificate – con la collaborazione delle aziende municipalizzate chiamate a contribuire – verifiche a campione su capolinea di autobus e fermate della metropolitana, nonché nelle principali stazioni ferroviarie. Sul tavolo anche l’ipotesi tornelli per la lettura dei pass, ma non è una soluzione immediata ed è costosa per le aziende. Nei ristoranti, bar o piscine, non potendo mettere un agente in ogni struttura, Lamorgese auspica “la collaborazione dei gestori che devono vagliare il pass dei clienti così come nei cinema viene controllato il biglietto di chi entra”.
Osservate speciali le zone della movida e le aree a rischio assembramenti. Un potenziamento del monitoraggio ci sarà anche ai valichi di frontiera e negli aeroporti.
Dopo il confronto con Lamorgese, si riuniranno i Comitati provinciali che attiveranno i piani di controllo sulla base delle esigenze del territorio già nel prossimo weekend per farsi trovare pronti lunedì, quando entrerà in vigore il super green pass. Ogni settimana ciascun prefetto redigerà un report sui controlli svolti da inviare al titolare del Viminale.
Intanto la macchina delle analisi sulla variante sudafricana, dopo il primo caso nazionale, si è attivata con centinaia di sequenziamenti dei test e monitoraggio dei passeggeri che arrivano agli aeroporti.
Per il ministro della Salute, Roberto Speranza, “questa nuova variante è un’ulteriore sfida per tutti i Paesi del mondo, c’è un massimo livello di attenzione e serve cautela e tutte le scelte, comprese quelle sui voli, vanno in questa direzione”. “Serve tempo per studiare e approfondire l’impatto, la comunità scientifica è già al lavoro – prosegue Speranza – . Ancora c’è un numero di sequenziamenti molto limitato e ci sono segnalazioni di elementi di rischio nelle 32 mutazioni”. Anche il ministro degli Esteri Di Maio annuncia che “dobbiamo utilizzare tutte le misure che servono per evitare di chiudere l’Italia, quindi ben vengano le chiusure verso l’estero”, sottolinea. Negli aeroporti le verifiche sono già, comunque, a regime. Le compagnie aeree sono tenute a consegnare le liste dei passeggeri e questi vengono prelevati direttamente sottobordo, per essere poi sottoposti ai controlli sanitari di rito. Una nota di raccomandazione era stata diramata dagli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera del ministero della Salute (Usmaf) ai vettori, agli
enti aeroportuali e del volo affinché si vigili sulla completa e corretta compilazione dei i moduli per fornire informazioni
sulla provenienza dei viaggiatori negli ultimi 14 giorni ed evitare che Omicron, dopo aver messo piede in Italia, punti a
sostituire Delta.
Uno dei nodi è l’efficacia dei tamponi antigenici per verificare la presenza della variante Omicron, ferma restando quella dei tamponi molecolari. E toccherà capire anche la copertura dei vaccini rispetto alla nuova mutazione. Finora, l’alto tasso di vaccinati permette di mantenere sotto controllo il contagio, arrivato a oltre 5 milioni di casi dall’inizio della pandemia (esattamente 5.007.818). “Al momento sembra che i vaccini mantengano la loro forza. Adesso e’ dunque più importante che mai fare la terza dose quanto prima e la massima prudenza da parte dei cittadini: mascherina e distanziamento”, aggiunge il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.
Stefania Losito