Quarantaseiesimo giorno di guerra in Ucraina. Le autorità locali denunciano nuovi massacri: a Buzova, vicino Kiev, è stata trovata una fossa comune con decine di corpi. Colpito anche l’ospedale, andato totalmente distrutto, così come la scuola del paese. Mosca intanto sembra preparare l’assalto al Donbass: alcune immagini satellitari mostrano un convoglio militare russo lungo 12 chilometri ad est di Kharkiv, in movimento verso sud, composto da veicoli armati, camion con rimorchi di artiglieria e attrezzatura di supporto. È stato distrutto dai bombardamenti l’aeroporto di Dnipro, sono rimaste ferite cinque persone. Anche a Mariupol, denuncia il sindaco, ‘gli occupanti uccidono i civili per strada’. Secondo l’agenzia statale inoltre, sarebbero state rubate da Chernobyl “133 sostanze radioattive letali. Non si sa dove siano ora”.
Intanto domani il presidente del Consiglio Mario Draghi volerà ad Algeri con l’obiettivo di rafforzare gli accordi con il paese nord africano e incrementare l’approvvigionamento di gas per sostituire almeno in parte quello di provenienza russa ed evitare quindi di “finanziare la guerra di Putin”. Una strategia che porterà a breve il presidente del Consiglio a visitare anche Angola e Congo.
Nel faccia a faccia di domani col presidente della Repubblica algerina Abdelmajid Tebboune Draghi dovrebbe sottoscrivere una serie di accordi di natura politica con lo scopo di incrementare la cooperazione energetica tra i due paesi e investimenti nelle energie rinnovabili. I due presidenti, si apprende, presenzieranno alla firma di una serie di accordi tra Eni e Sonatrach per consentire un maggior afflusso di gas algerino all’Italia attraverso il gasdotto TransMed che via Tunisia porta il metano a Mazara del Vallo, in Sicilia. In Algeria si recherà insieme a Draghi anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, risponde alle parole di Di Maio contro i ricatti russi sui rifornimenti di gas. “L’esponente italiano ha fatto confusione come sempre – ha scritto Zakharova sul suo canale Telegram – non è la Russia che ricatta l’Unione europea con le forniture di gas: loro nonostante tutto stanno andando liscio. Piuttosto è l’Unione Europea che da molti anni ricatta la Russia con sanzioni, aumentando le forze armate dei Paesi lungo i confini russi e fornendo armi all’Ucraina”.
Michela Lopez