Tra i primi 33 ostaggi a Gaza, che saranno rilasciati da domenica, l’attesa più atroce è per due bambini: Kfir, che nelle prossime ore compie due anni, trascorsi per lo più da sequestrato, e Ariel, il fratellino rapito a 4 anni insieme con la madre Shiri. Se sono ancora vivi, saranno liberati nella prima fase dell’accordo, che dura 42 giorni.
Tornano a casa, forse già domenica, tre giovani donne di 30 anni, Romi Gonen, Emily Tehila Damari, Arbel Yehud, ostaggi a Gaza da 469 giorni. Sarebbero tra i primi 33 che verranno rilasciati, anche se – crudelmente – l’elenco non chiarisce chi è vivo e chi è morto. Le prime due sono state viste per l’ultima volta a novembre 2023, i rapiti liberati durante il primo cessate il fuoco hanno raccontato di averle viste nel luogo dove erano tenuti prigionieri insieme dai terroristi. Da allora nessuna notizia, come per Arbel.
Romi, 24 anni quando è stata rapita, era al festival Nova a Reem, tre degli amici che erano con lei sono state uccisi. Emily, 28 anni, invece è stata portata via dalla sua casa a Kfar Aza insieme a un amico. Arbel, 29 anni, quel sabato era nel kibbutz Nir Oz, dove viveva con il suo compagno Ariel Kunio. I miliziani di Hamas hanno sparato al suo cane, poi hanno preso il fratello di Ariel, la moglie Sharon e le loro figlie gemelle Emma e Yuli, di 3 anni. Sharon, Emma e Yuli sono state liberate durante lo scambio di ostaggi il 23 novembre 2023. Il fratello Dolev, inizialmente considerato rapito, è stato trovato morto sul territorio israeliano il 3 giugno 2024.
Gli ostaggi non sono tutti in mano a un solo gruppo di terroristi, e ogni fazione ha nascondigli sottoterra dove li ha nascosti. Dovrebbero essere consegnati all’esercito israeliano, che li trasporterà in ospedale in elicottero.
Stefania Losito